E’ stato il primo tedesco a mettere piede in Antartide, ha partecipato a spedizioni nei ghiacci e ha seguito la campagna di Suez in Egitto, è stato accanto a papi e presidenti. La vita avventurosa di un reporter come Erich B. Kusch gli ha permesso di raccogliere e conservare un patrimonio immenso di reperti giornalistici che riguardano più di cinquant’anni di storia. Questo preziosissimo archivio diventa oggi il materiale della mostra ‘Da Roma al Polo Sud’, progetto di s.t. Foto Libreria Galleria, a cura di Paola Paleari, Imogen Kusch, Matteo Di Castro. Lo spazio romano prosegue con il proprio lavoro di recupero e valorizzazione delle immagini del passato, ed Erich B. Kusch negli anni si è fatto custode di un immenso patrimonio storico.
Triestino d’origine ma cresciuto in Germania, Kusch ha fatto di Roma la sua base, dalla quale si allontanava solo per i viaggi avventurosi o le missioni da reporter che le testate tedesche gli commissionavano. Presidente dell’Associazione della Stampa Estera, importante punto di riferimento per i Deutschromer, i ‘tedeschi romani’, corrispondente per numerosi giornali stranieri, Kusch aveva scelto di custodire personalmente i documenti in cui si è imbattuto durante la sua lunga carriera. Egli è riuscito a proteggere dalla naturale dispersione un’ampia serie di immagini e testi, interviste e rarità bibliografiche: siamo nell’epoca pre-digitale, e il lavoro di Kusch da questo punto di vista è degno del miglior archivio nazionale.
La mostra romana ruota principalmente attorno ad un corpus fotografico che ha per grande protagonista il lungo viaggio che Kusch ha compiuto al Polo Sud nel 1961. La spedizione ‘Deep Freeze’ faceva parte del Programma antartico degli Stati Uniti, uno dei maggiori progetti di ricerca mai intrapresi (prima della conquista dello spazio). Le immagini – circa duecentocinquanta le stampe originali dell’archivio -rappresentano scene di lavoro e di vita quotidiana nella stazione di McMurdo, base scientifica e logistica tuttora attiva, e gli scatti sono stati realizzati dai fotografi ufficiali della Marina statunitense.
Altre immagini esposte sono invece ambientate a Roma, città d’adozione di Kusch sulla quale scrisse due guide turistiche, come il mercato di Campo de’ Fiori o il restauro della statua equestre di Marco Aurelio nel 1986. Non mancano immagini dove si vede il giornalista nelle situazioni più disparate: a bordo di una zattera in Lapponia, abbracciato ad un asino, in divisa da SS sul seti del film Londra chiama Polo Nord, in posa sui ghiacci con la bandierina tedesca, o al lavoro durante un incontro tra il cancelliere Kohl e altri leader europei. Non mancano numerosi scatti ch ritraggono l’esercito degli Stati Uniti nelle basi militari in Alaska, nelle esercitazioni aeree, durante i lanci missilistici.
Importanti documenti storici riguardano l’Italia degli anni Sessanta, quella della nuova rete autostradale e dei metanodotti creata dall’ENI di Mattei. Oltre alle fotografie, esposte in una serie di album, la mostra presenta una serie di documenti come stralci di corrispondenza, cartelle stampa, articoli e pubblicazioni relativi a significativi eventi storici. Tra i più importanti, un libro intitolato Milano 2. Una città per vivere, eccezionale documento destinato alle famiglie che a metà degli anni Settanta si trasferirono nel centro residenziale progettato dalla Edilnord di Silvio Berlusconi. La vera genesi del miracolo italiano, sulla quale Kusch ha sempre avuto notevoli riserve. Infine, in mostra anche il magnetofono originale che il giornalista usava per registrare interviste e conferenze: negli spazi della galleria, è possibile ascoltare alcune bobine con le voci dei grandi protagonisti del passato italiano, come Pertini e Berlinguer.
Un importante pezzo di storia si è salvato dalla dispersione grazie alla vocazione di Erich B. Kusch: potrete vederlo in mostra gratuitamente dal lunedi al sabato fino al 16 febbraio, presso s.t. foto libreria galleria, via degli Ombrellari, 25 Roma (Borgo Pio).