Ci sono segreti e misteri che rimangono nascosti per anni sotto al silenzio, la routine oppure le paure, adesso una mostra interattiva a Las Vegas li tira fuori con orgoglio. "La amo ancora. Due ragazze e cinque anni dopo", “Ho venduto dell’eroina a un mio amico. E gli ho rovinato la vita". Sono le storie che troneggiano sul muro dell’Hotel Cosmopolitan di Las Vegas. "Confessions", è un progetto dell’artista statunitense Candy Chang che si ispira a PostSecret.com, la web community fondata da Frank Warren nel 2005 a cui i navigatori continuano ad affidare i loro più "terribili"misteri.
Per partecipare al momento di confessione collettiva, bastava entrare nell’hotel, sistemarsi in piccole cabine e imbucare una tavoletta su cui avevano appena scritto il loro più grande segreto. Un confessionale anonimo trasformato in uno collettivo, visto che dopo la spedizione i visitatori possono vedere e leggere i peccati, magari scoprendo di avere le stesse debolezze, gli stessi rimpianti. Le tavolette in legno sono appese alle pareti e parlano dritto al cuore di chi le legge.
Sono le ansie di tutti. "Non ho paura di morire, ho paura del dolore", "Diciotto anni di matrimonio, tre figli e nessuno sa che sono un attore porno" oppure "Ho rubato 15mila dollari alla società per cui lavoro". Altre degne di costruire una sceneggiatura di un film hollywoodiano: “Mio figlio non è stato concepito con mio marito ma con l’uomo che amo”, “Sono nell’esercito e ho paura di morire”. La tendenza di esternare e comunicare stride con il luogo dove tutto viene fatto per poi essere gettato nel dimenticatoio, la lasciva Las Vegas. Isola nel deserto, regno di notti folli e da adesso, di segreti confessabili.