L’utente medio di Twitter è donna, ha circa 20 anni, parla inglese, ha un iPhone o un iPad e discute soprattutto di famiglia e moda. Twitter, il sito di microblogging con 500 milioni di utenti, ha rivoluzionato l’idea di concetto e comunicazione riducendola a tutto ciò che può essere espresso in 270 caratteri e possiede adesso un preciso profilo medio. Il merito è di uno studio condotto da Beevolve, piattaforma che monitora il traffico dei social media, che ha tenuto d’occhio 36 milioni di profili, raccogliendo tutti i dati possibili attraverso bio, tweet, retweet, nomi, foto e altri parametri, e ha tracciato un identikit dell’utente medio.
Grazie alla ricerca sappiamo che l’utente medio di Twitter è una giovane donna di lingua inglese, ha 208 follower, segue 102 persone e sceglie come colore di sfondo il viola o il rosa. Infatti sul totale degli iscritti il 53% è donna, il 73% ha un’età compresa tra i 15 e i 25 anni e ben la metà vive negli Usa. Nella classifica dei Paesi più attivi su Twitter al secondo posto c’è la Gran Bretagna (con il 17% degli utenti), seguono l’Australia (4%) e il Brasile (3,4%). In Europa i più attivi sono i francesi (1,7%). L’Italia occupa gli ultimi posti, dopo Indonesia, Iran e Irlanda.
La controtendenza riguarda invece i paesi in via di sviluppo, dove sono gli uomini a twittare più delle donne. In India per esempio oltre l’80% degli utenti è maschio e in Brasile il 60%. Quali sono gli argomenti che invece affascinano di più la comunità in blu? Qui non si notano sostanziali differenze rispetto alla vita reale. Le donne affrontano temi specifici come la famiglia, l’arte, la moda e l’intrattenimento in genere. Mentre lui discute di tecnologia, sport e affari. E l’ultima provocazione attribuita al microblogging? Qualcuno lo indica come possibile candidato per il prossimo Nobel per la pace. Si sta esagerando?
