Vi racconto una storia. C’era una volta in Gran Bretagna una ex promotrice finanziaria, una certa Justine
Roberts che dopo una faticosa vacanza con i due figli gemelli, decise
di aprire uno spazio nella rete, ed invitare i genitori a condividere
le proprie esperienze. Un’altra donna, Carrie Longton, decise di
darle una mano. Correva l’anno 2000, le due donne, dunque, iniziano a
dare spazio ai genitori del web in un contenitore di nome
mumsnet.com. Sono trascorsi 12 anni e, come ogni fiaba che si
rispetti, l’happy end, ma potrebbe chiamarsi happy start, non ha tardato ad arrivare. Oggi, mumsnet.com raccoglie 5,7 milioni di visite al mese, ed è diventato una vera e propria lobby
femminile.
Il sito raccoglie e racconta problemi di vita quotidiana, consigli sull’allattamento, sui primi mesi di vita del
bambino, malattie, pannolini, primi dentini, insomma tutto ciò che
riguarda la sfera ‘mamma’. Ma non solo, le due donne sono tenaci, non
ambiscono a cambiare il mondo, ma a tenere alta l’attenzione sulle
lotte importanti, come quella della violenza sulle donne. E mentre le
aziende bramano di pubblicare la propria pubblicità sul sito (Nestlé
è ancora in attesa, e McDonald’s ha dovuto aspettare ben tre anni,
la selezione è severa), Mumsnet.com fa passi da gigante e riesce ad
influenzare anche le scelte politiche.
Pensate che i politici britannici consultano Mumsnet per capire quali siano gli argomenti più caldi e
sentiti per l’opinione pubblica. Secondo quanto riporta il New York
Times, il voto del 2010 passerà alla storia come ‘l’elezione di
Mumsnet’ perché David Cameron e Gordon Brown, allora contendenti,
parteciparono attivamente alla chat del sito per rispondere a
questioni come quelle sulle tasse, sull’aborto, sui sussidi alle
mamme single. Le richieste delle giovani mamme sono prese in seria
considerazione dai politici e, nella maggior parte dei casi, molte
problematiche sono state risolte grazie a questo grande contenitore.
Insomma, una vera e propria isola felice del web, dove i cittadini
partecipano attivamente alle scelte politiche.
In Italia il fenomeno è più giovane e non raggiunge certo i numeri di Mumsnet,
ma qualcosa inizia a muoversi. Tra i blog più seguiti c’è L’Oasi
delle mamme, mamme nella rete, mammeacrobate, tutti gestiti da donne
e dove gli utenti possono partecipare ai forum su un ampio ventaglio
di argomenti.
Male non sarebbe se i politici italiani prendessero esempio da quelli britannici, sarebbe una nuova e bella favola da
poter raccontare ai figli del futuro.