Quello del sesso è un business che muove tanti soldi, è inutile negarlo rimanendo attaccati a falsi perbenismi. E allora perché non sfruttarlo per qualcosa di decisamente utile come la beneficenza? Un assioma semplice, cristallino, di due ragazzi milanesi, ha fatto nascere il progetto Come4org, il cui slogan “Come4. Porn with heart”, lascia ben poco all’immaginazione. Riccardo Zilli e Marco Annoni, due giovani ragazzi, il primo dottorando in Filosofia, il secondo urbanista, danno vita al primo sito porno al mondo che devolve tutti i suoi proventi in beneficenza.
“Sesso” è infatti la parola più cercata su Internet e l’industria del porno guadagna annualmente 100 miliardi di dollari conquistandosi una posizione leader nel mercato online e non solo. Lanciandosi in un progetto ogni volta diverso con campagne di crowdfunding, sostiene progetti e tematiche socialmente sensibili, organizzando l’intero progetto secondo un rigido codice etico. La prima causa che Come4.org sostiene è quella della Asta Philpot Foundation (UK), che si batte da qualche anno per il diritto dei disabili ad avere una sessualità attiva (www.astaphilpot.co.uk/). La piattaforma in primis sta crando un’azione di crowdfunding, con lo scopo di rendere più solide le basi organizzative del sito. La seconda parte della campagna avrà invece come obiettivo il lancio vero e proprio di come4.org, con una serie di sortite a sorpresa nelle piazze delle principali capitali europee. Ma il porno è da sempre argomento spinoso e delicato che il progetto decide di raccontare così.
Cos’è Come4.org?
Come4 è un’ operazione culturale provocatoria e radicale is a provocative, radical. Inoltre è il primo sito porno no-profit, generato dagli utenti a scopo benefici. Attraverso Come4, vogliamo creare un dibattito sociale e politico sul delicato tema della privacy e della libera espressione, la relazione tra Internet e la sessualità e soprattuto la necessità di una riflessione globale e critica sul ruolo e sull’etica dell’industria pornografica.
Fare beneficenza con la pornografia è un affare ugualmente problematico come avviene per i soldi raccolti con la vendita di armi o droghe?
No. L’equazione tra pornografia e droghe o armi, è errata. Funziona solo se si attribuisce alla pornografia una connotazione negativa. Noi non intendiamo così la pornografia. Ma se volete saperne di più su questo punto cruciale consultate il nostro saggio dal titolo “What is wrong in using pornography to fund charitable project?” liberamente scaricabile dal nostro sito. Nel saggio è presente la nostra difesa della pornografia, integrata ad un approccio erroneo che contrasta il mito che la pornografia legalmente prodotta e consumata sia qualcosa di nocivo.