Mobili che si mangiano, collane da fare bollite, asce dolci: non siamo nella casa della strega di Hansel e Gretel, ma a Vicenza, precisamente presso la Casa del Palladio. Inaugurata il 30 settembre e visitabile fino al 18 novembre, nella dimora vicentina (erroneamente considerata la casa del grande architetto) si svolge una mostra a tema cibo e design, ovvero ‘Menù – food design’.
Inserita nel programma della manifestazione ‘La città dell’architettura’ appena conclusasi, Menù è la mostra che raccoglie le creazioni di food design intese sotto diverse accezioni. Il cibo come materia per creare opere d’arte, gli alimenti presentati in modo creativo, ma anche viceversa, ossia oggetti non commestibili a forma di cose da mangiare. Giunta alla seconda edizione – la prima nel 2010 – Menù è a cura di Stefania Portinari e organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza (con il sostegno di Regione del Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona e Gruppo Gemmo).
Tra le opere in esposizione le asce di torta di Natascia Fenoglio, fondatrice dell’ex gruppo Ciboh, i piatti volanti a motivi astratti di Roberta Mitrovich, i mobili masticabili di Rui Pereira & Ryosuke Fukusada; ancora, gli anelli con funghi ammaniti di Barbara Uderzo e le collane pronte da cucinare (di patate) di Francesca Braga Rosa.
Un menù d’autore vero e proprio va dalla postazione per la colazione, con oggetti di Zito e Gianfranco Vasselli, al pranzo con le tovaglie d’ombre di Ludovico Sartor. All’ora della merenda arrivano i portafrutta di Gimena Fernandez e i set ispirati a Le Corbusier di Nomadesign-Office, fino a giungere al momento del cocktail con l’ironica opera ispirata a James Bond di Anna Indri (la dentiera della nonna dentro un enorme drink) e le bottiglie di prosecco Conte Loredan Gasparini con etichette d’arte e poesia edite da Nicola D’Angelo e bicchieri realizzati da Norberto Medardi e David Palterer per Cleto Munari.
E ancora pic-nic con arredi di autoproduzione ivdesign.it (Francesca Braga Rosa e Ivano Vianello) e tantissimi progetti Pandora Design che plasma i materiali plastici e la ceramica in mille forme. Da non dimenticare lo strumento da buffet Moscardino di Giulio Iacchetti e Matteo Ragni e lo spremiagrumi a forma di cupola di San Pietro, e tanti, tanti altri.
Al posto del dolce un messaggio ambientale, quello di Enrico Minato con i suoi pesci-tonno in scatola di protesta e un evento collaterale, ovvero un’infestazione di funghi in ceramica di Carlo Stringa che invadono alcuni luoghi nevralgici del centro storico.
Una mostra divertente ed efficace, ad ingresso libero e aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (chiuso il lunedì).