Il Festival di Venezia si è concluso. Il Leone d’Oro l’ha conquistato Kim Ki-duk,
l’Italia ne esce delusa, a mani vuote, o quasi, se non fosse per il Premio
Mastroianni a Fabrizio Falco e la menzione per il ‘contributo tecnico’ a Daniele Ciprì. E’
andata così, ma l’amaro in bocca rimane. Film a parte, oggi vogliamo tirare le
somme sulle tendenze moda partorite sul red carpet veneziano, le dive hanno
fatto a gara di eleganza a colpi di abiti davvero sensazionali e preziosi. Come
dire, il lusso è di casa, e noi comuni mortali, non inseguite da stilisti
pronti a farci sfoggiare le proprie creazioni, possiamo accontentarci di
prendere appunti ed… imitarle.
Come ci si veste, dunque, per una serata di gala? Partiamo dai colori, tre
salgono sul podio. In primis, e anticipa la tendenza del prossimo Autunno
Inverno, il nero totale, assoluto, carico, con lui non si sbaglia mai. Facile da
indossare, fedele amico per nascondere qualche chilo di troppo, sinonimo di
eleganza assoluta, perfetto quindi per eventi mondani ad alto tasso di glamour.
A braccetto con il black, un altro non-colore per eccellenza: il bianco. Molte
le dive che l’hanno indossato, perché regala
un allure unica, chic, distaccata se totale. Chi opta per il bianco, di solito,
cerca ordine e chiarezza. Coloro che scelgono questo colore
rifiutano tutto ciò che è oscuro o incomprensibile. C’è voglia di candore,
ma attenzione, perché è insidioso, non si mimetizza come il nero, non si offre
agli sguardi come i colori e annulla i contorni. In poche parole: bisogna
saperlo indossare. Altra nuance sul podio: il cipria. A metà tra il rosa e il
beige, è delicato, femminile, chiaramente elegante, bello su carnagioni
diafane, rende eteree e fragili.
Venezia 69 ha ben chiaro quale sia il nuovo punto di seduzione: la schiena.
Scoperta totalmente con abiti che osano scollature in profondità. Spesso
castigati sul davanti, si aprono con generosità nella parte posteriore,
denudandola e mettendola in evidenza con classe. Atro che ombelico al vento, la
schiena conquista con classe, parla del nostro corpo, è la nuova curva
pericolosa della seduzione. Non a caso Gianfranco
Ferrè disse a proposito della schiena “Mi intriga infinitamente concepire
un abito pensandolo per enfatizzare la schiena. Posso farlo con una costruzione
ardita, ma anche solo con un dettaglio”. E Rifat Ozbek la ritiene la parte “meno ovvia e scontata. Quindi più segretamente
elegante del decolletè”.
Pizzo e trasparenze. “Mostra – ma non mostrare”, “vedo – ma non vedo”. E’ l’eterno gioco della
seduzione che anche quest’anno è tra i protagonisti delle tendenze da gran
soirée. Ed anche in questo caso, bisogna saperlo indossare ad arte: abiti
totalmente di pizzo che mostrano la lingerie, richiedono corpi sottili e una
buona dose di grazia innata. Stessa cosa per le pericolose trasparenze. E
ancora, per quanto qualcuna abbia ‘osato’ indossare l’abito corto sul red
carpet, vince il lungo, senza alcun dubbio. Tra le stampe, sono i fiori a farla
da padrone, ma più per gli abiti da giorno. Alcune dive hanno puntato su look
sado – chic (niente male), altre hanno virato sull’abito romantico, non sono
mancati i soliti scivoloni e mise da fata turchina o da clown. Ricordate di
raccogliere i capelli, di indossare orecchini brillanti ed il gioco è fatto. Tirando
le somme, è stata un’edizione elegante, non volgare, le nuove tendenze
incontrano i nostri gusti che mettono al bando quel look da velina che, per
fortuna, pare sia stato censurato dall’eleganza fatta persona