In verità di anni, il Festival di Venezia, ne compie ottanta. La prima edizione risale al 1932 ma poi, vuoi la
guerra, vuoi non poche indecisioni politiche e cambi di location, ed ecco che alcuni
appuntamenti settembrini sono stati successivamente catalogati come “non
avvenuti”, nel 2012 si arriva, dunque, al numero 69. Non dimentichiamo, poi, che nello storico del Festival si ricordano molte contestazioni, la più clamorosa fu nell’edizione del 1960 per la mancata assegnazione del Leone D’oro al film di Luchino Visconti "Rocco e i suoi fratelli", a favore de "Il passaggio del Reno" opera del francese André Cayatte. Il pubblico fischiò per tutto il tempo della cerimonia di premiazione e la proiezione del film vincitore
Come ogni donna, Venezia tende a
togliersi qualche anno di età e, come tale, si getta in una sfrenata dieta
dimagrante riducendo sensibilmente i titoli in catalogo. Il nuovo regolamento
prevede solo tre sezioni della Selezione ufficiale: "Concorso" (i film vengono ridotti ad un massimo di 20), "Fuori concorso" (un
massimo di 11 titoli, di cui un massimo di tre per la "Mezzanotte") e "Orizzonti" (con lungometraggi e cortometraggi). Viene quindi, eliminata,
dopo tre edizioni, la sezione "Controcampo italiano"; restano le sezioni autonome e parallele della "Settimana Internazionale della
Critica" e le "Giornate degli Autori".
Ma la vecchia signora porta altre novità, tra un trattamento di bellezza e l’altro, torna ad
essere diretta, dopo gli anni Müller, da Alberto Barbera, ricordate? Fu
anticipatamente allontanato dal Festival nel 2002 dall’allora ministro dei Beni
Culturali, Giuliano Urbani. E con Barbera pare si torni ad un festival dal carattere molto più internazionale, di alta qualità (i film
sono pochi e quindi la posta in gioco si alza) e che vede, oltre a nomi di un certo
prestigio, anche giovani ed esordienti.
La signora dell’acqua e dei canali esige (sarà ormai l’età) discrezione ed
eleganza, imponendo ai giurati quello che Nanni Moretti ha presentato a Cannes come
i "quattro comandamenti del perfetto giurato". Ossia: non applaudire né prima né
dopo le proiezioni; vedere tutti i film, dall’inizio alla fine; fare spesso
riunioni ed, infine, non andare alle feste dei film in concorso. Dimenticate i
fasti del passato, cari giurati e impegnatevi a stare in tono con il Festival…
Tutto sembra far ritorno ad un Festival impegnato e culturalmente superiore
rispetto alle ultime edizioni. E fin qui, tutto bene. Unico neo: il red carpet
che sarà inevitabilmente scarno. Di vere star (quelle conosciute ai più) ce ne
sono davvero poche, la signora non ha fatto i conti con chi, del Festival,
vuole fare scorpacciata di sex symbol alla Brad Pitt e consorte, alla George
Clooney con la fiamma di turno, al Johnny Depp che “si è lasciato o no con Vanessa Paradis”?
Felici saranno i ragazzi della nuova generazione perché solcheranno il red carpet due ex dive della Disney
(cresciute come delle pop star), altre donne degne di nota e che promettono un
bel tasso di glamour non mancheranno. Ve le indichiamo nella photogallery
preparata per voi: sono le donne scelte dalla signora, quindi, portate rispetto…
Tirando le somme, i cinefili avranno di che parlare e discutere, i gossippari e le fashioniste rimarranno un
po’ a digiuno. Ma, parliamoci chiaro, è pur sempre un Festival del Cinema, e la
vecchia signora… lo rivendica!