Oggigiorno lo teniamo nascosto in fondo ad un cassetto tra calzini e mutande, un tempo stava in bella mostra sulla scrivania del dottore. Il vibratore, sex toy per eccellenza, ha decisamente cambiato ruolo nella società, anche se il suo scopo rimane lo stesso: il piacere. Strano pensare che, come narrano le vicende del film Hysteria, l’origine di questo congegno fu curare disturbi la cui medicina era semplicemente un orgasmo!
Il termine ‘hysteria’ d’altronde deriva dal greco hustéra, e altro non vuol dire che ‘utero’: ebbene sì, l’isteria, oggi più comunemente chiamata nevrosi, pareva essere una peculiarità femminile, e la cura trovata per questo disturbo agli inizi del Novecento consisteva nello stimolare i genitali della paziente fino a procurarle un orgasmo guaritore. Quanti studi e teorie elaborate per arrivare ad una semplicissima conclusione: il piacere è sano e salutare!
Ancora oggi, a distanza di decenni, sono in molte a reprimere i propri desideri in nome di una vergogna, un pudore che anni e anni di vincoli socio-culturali hanno imposto. L’equazione donna disinibita uguale sgualdrina è purtroppo un retaggio che la modernizzazione non ha ancora cancellato, e sono proprio le donne per prime ad auto censurare i propri desideri, soprattutto quando riguarda l’eros. E così i sex toys invece di essere considerati quel ‘qualcosa in più’, quel giocattolo che allieta momenti tutti per sé o che diletta la sessualità di coppia, vengono considerati vergognosi, volgari, osceni.
Liberarsi dai tabù è invece un passo importante per essere appagate e felici, sia sa single che in due. E a proposito di coppia, l’uomo è spesso spaventato dai toys, quasi fossero degli intrusi o dei competitori nella gara della virilità. ‘Se lei desidera essere appagata da un giocattolo, forse non la soddisfo abbastanza?’ È un pensiero comune di molti maschietti di fronte alla richiesta della partner di utilizzare o acquistare un giochino.
Ma allora, come far entrare nella propria vita e nel proprio letto un giocattolo erotico vincendo paure e vergogne? Dunque, innanzitutto, smettiamo di pensare che il sex toy sia un ‘sostituto’ di qualcosa: è un valore aggiunto, una cosa in più, un elemento divertente, da prendere con leggerezza e ironia. Sia che siate single o in coppia, se non avete mai avuto a che fare con l’oggettistica erotica, cominciate con giocattoli piccolini e dalle forme delicate. Esistono massaggiatori e oggetti vibranti di ogni forma e colore, piccoli e discreti, di design, a volte addirittura hi-tech e che stimolano solo esternamente: cominciate a prendere confidenza con quelli, meno invasivi e più ‘riservati’, ma altrettanto fonte di piacere. Esistono farfalle, paperelle da usare in vasca da bagno, anelli stimolanti, palline massaggianti che possono aggiungere un pizzico di pepe in più nel rapporto a due, o allietare i momenti in solitaria.
Il vibratore vero e proprio invece, quello che riproduce le forme falliche maschili ma le adatta a dimensioni e profili diversi, incute più timore. Dopotutto è un oggetto esterno con la funzione di penetrare, e non a tutte va a genio. E non parliamo degli uomini! Spesso si sentono in competizione nella loro mascolinità, o perlomeno trovare un pene lilla con la testa di un bruco nel cassetto dell’intimo della propria fidanzata può farli sentire leggermente in soggezione. Ma anche qui, cominciare un poco per volta, con tatto, a diventare amiche del proprio dildo è essenziale. Il vibratore vibra, ottimo motivo per utilizzarlo come stimolatore esterno: se siete sole, capite piano piano quanto vi dà piacere e decidete come e dove usarlo. Mentre in coppia chiedete a lui di utilizzarlo per stimolarvi, e cercate di volta in volta di avvicinarlo anche al suo corpo, perché impari che forma la fallica non deve far paura: è pur sempre solo un giocattolo!
Desiderio, piacere, erotismo devono sempre andare di pari passo a gioco e divertimento, ed è proprio questa la vera funzione dei sex toys: dilettare ma anche divertire, perché il sesso si faccia sempre con il sorriso sulle labbra.
