Design e cibo, ovvero food design: questo il soggetto di una mostra allestita da Premsela, l’Istituto Olandese per la Moda e il Design, a Eindhoven. ‘Food Culture: eating by design’ vuole mostrare al pubblico come i designer possono aiutare l’umanità a cambiare la catena alimentare, cosa che sarà necessaria in futuro. Non solo cibo e design, ma un sondare l’origine di quello che mangiamo, attraverso un percorso che esplora la complessa relazione che esiste tra le persone e la loro nutrizione.
Da dove vengono i pretzel, i maccheroni, le baguette? Il design si offre come intermediario tra chi produce il cibo e chi lo consuma. Poche persone riflettono su quanto sia importante il compito del designer in questo senso, cioè nel rendere una cosa di per sé viscida e orripilante (le interiora di pesce ad esempio) appetitosa e gradevole alla vista (i bastoncini). Nascono così nell’industria alimentare impensabili collaborazioni tra agricoltori, allevatori, scienziati, politici, chef e, appunto, designer.
La mostra, che rimarrà visitabile fino al 30 settembre, espone i progetti di 20 creativi multidisciplinari (cibo, ma anche creazioni in ceramica, fotografie, stampe tridimensionali), tra cui il lavoro di Marjie Vogelzang– che è anche la curatrice, James King , Marti Guixé, Tomm Velthuis; il fotogiornalista Peter Menzel , gli artisti Julie Gree, Uli Westphal e Koenvan Mechelen. L’Associazione degli Imprenditori Agricoli ZLTO espone un innovativo progetto legato al cibo.
Giulia Mattioli