Rio de Janeiro sta vivendo il suo momento di gloria: dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nell’ambito Paesaggio Culturale Urbano (è la prima città ad entrare in questa categoria), prescelta per ospitare le due kermesse sportive più importanti del pianeta (i Mondiali di Calcio 2014 e le Olimpiadi 2016), la metropoli brasiliana sta velocemente cambiando veste. E proprio in occasione dei prossimi giochi olimpici l’abito che Rio de Janeiro ha deciso di indossare è di colore verde: l’ecosostenibilità avrà un ruolo chiave nell’urbanistica della città carioca. Lo sviluppo del progetto si può seguire in diretta sul sito ufficiale (Cidade Olimpica) e sorgerà a cavallo tra terra e mare. Precisamente sull’isola di Cotunduba si erigerà la Solar City Tower, un progetto architettonico faraonico, una torre in mezzo al mare che fornirà elettricità alla città grazie a fonti rinnovabili (idroelettricità ed energia solare) oltre ad avere un forte impatto scenografico.
Inoltre il prospetto del nuovo Sambòdromo (la struttura che ospita i più grandi avvenimenti della città) prevede una serie di accorgimenti in chiave green. I materiali per la costruzione proverranno in buona parte dal riuso delle aree smantellate, e attorno ad ogni superficie cementificata sorgeranno parchi e aree verdi, tra cui l’enorme Madureira Park, così come i corsi d’acqua godranno di nuovi impianti di depurazione.
Infine, è prevista la costruzione di una rete di piste ciclabili e un sistema di bike sharing. Certo, per risolvere i problemi di Rio de Janeiro non sarà sufficiente un’Olimpiade (avvenimento il cui impatto sulla società è anzi spesso opinabile), ma si tratta di un grande incentivo a compiere passi avanti verso un futuro sostenibile.
Giulia Mattioli