Arte e Moda: l’appuntamento è a Roma

In occasione della settimana della moda capitolina, Roma si anima di numerose iniziative culturali e si moltiplicano gli appuntamenti nelle gallerie d’arte. Oggi Stile.it vi segnala due interessanti esposizioni in stretto rapporto con il mondo della moda e del fashion.
 Parte oggi nella galleria “The Room” l’esposizione collettiva “Roma Fashion Week Exhibition”,  una mostra-evento nata dalla collaborazione tra la rivista “Rough” di Londra e la galleria romana: protagonisti sono fotografi e artisti già affermati, come Mustafa Sabbagh e Michele de Andreis, entrambi interessati allo scontro tra “fashion” ed “etnicità”, ma anche nomi emergenti, come l’artista francese Alexander Morel, il cui lavoro prende spunto dagli insulti comunemente riferiti alle donne (“old cow”, “bitch”, “chick”), esponendo corpi ibridi, a metà strada tra l’animale e la “pin up. Accanto a loro la portoghese Nuuria Nur si concentrerà sulla riflessione dell’assegnazione del corpo e della sua identità al mondo degli accessori del mondo del fashion, Cecile Harris presenterà i suoi ultimi ritratti maschili e il suo nuovo lavoro, Closer. Gli ultimi ritratti in bianco e nero di Kevin Pineda arricchiranno la serata con le sue ricerche sull’identità del corpo maschile. Verrà inoltre presentata per la prima volta la ricerca espressiva del collettivo Fashion Mustache, dove la ricerca fotografia si sposa con le ultime tendenze della fotografia di moda.
Nel caratteristico quartiere di San Lorenzo, Lo Studio d’arte Contemporanea Pino Casagrande presenta, in occasione della manifestazione AltaRoma, i lavori fotografici di Angela Lo Priore. Con la mostra “Manichini – Mannequins”,  la fotografa,  attiva tra Roma, Milano e il Montenegro, approda a Roma, raccontando la fredda bellezza di un ex stabilimento metalmeccanico in Montenegro: 16 immagini in bianco e nero e a colori ritraggono manichini alternati a corpi di donne che sfilano immobili in uno spazio un tempo dedicato alla forza lavoro. Dietro il desiderio di esprimere il contrasto tra gli ambienti in disuso e la perfezione estetica delle mannequins ritratte in mostra, Angela Lo Priore parla della serialità del sistema della fabbrica della bellezza: “un fashion sistem che costruisce, consuma e demolisce il corpo della donna. Un sistema che continua ad attrarre, come Falene verso la luce, nuove generazioni di donne di paesi che si affacciano verso il consumismo”.