Un evento atteso da tutto il fashion system. Riflettori puntati sulla nuova collezione Dior Haute Couture disegnata da Raf Simons. Si, perché dopo John Galliano, la maison di lusso per eccellenza ha vacillato nella ricerca di chi potesse sostituirlo, fino a quando non è arrivato lui, l’ex stilista di Jil Sander che, come facile immaginare, ha mandato in visibilio il pubblico. Collezione promossa. A metà tra passato e futuro, tra i simboli cari alla maison francese rivisitati e attualizzati come il tailleur Bar, le gonne a corolla, le nuance pastello e le stampe floreali. E poi, bustini a petalo di organza, vestiti di astrakan, tailleur con tagli a pannello, pantaloni a sigaretta, top a baschina, abiti bicolori e ricami floreali di paillettes e canutiglie.
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Finita, dunque, l’era degli accessi gallianeschi, si vira verso un minimalismo credibile che va incontro ai gusti della donna contemporanea. Ad assistere all’evento la nuova generazione di stilisti più influenti: Alber Elbaz, Riccardo Tisci, Kris Van Assche, Marc Jacobs