E se avessimo sbagliato ad interpretare la fine del mondo predetta dai Maya? I loro calcoli astrali potrebbero essere giusti, ma forse siamo noi ad averli capiti poco. È difatti stata rivenuta nel bel mezzo della foresta del Gutemala, da un gruppo di archeologi dell’università di Boston, un’abitazione che conserva sui muri centinaia di iscrizioni e pitture che rappresentano cicli astrali (quello di Venere, di Marte, il calendario Solare e quello cerimoniale) e calcoli matematici. Ebbene, trattasi di una diversa interpretazione rispetto a quella data fin’ora, perché rimanderebbe la fine del mondo di ben 7 mila anni! Il complesso residenziale del sito di Xultun risalirebbe al IX secolo D.c. e il proprietario, si suppone uno scriba, avrebbe utilizzato le pareti come una sorta di lavagna su cui trascrivere calcoli e studi astronomici. La notizia emerge solo ora (ed è stata annunciata su Science) perché il gruppo di archeologi, guidati da William Saturno, ha impiegato ben due anni a decifrare i codici delle scritture e dei disegni. Le scritture sono le più antiche mai ritrovate fin’ora, e di conseguenza quello di Xultun è il più antico calendario Maya mai rinvenuto. Abbiamo ancora sette mesi per il responso finale, fatto sta che tra terremoti, tsunami, eclissi e tempeste solari anche i più scettici cominciano a tremare…
Giulia Mattioli