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Addio a Carlos Fuentes, icona della letteratura latina

A Città del Messico la morte a 83 anni dello scrittore messicano, autore di capolavori come ‘La morte di Artemio Cruz’

Carlos Fuentes
AP

Si è spento all’età di 83 anni Carlos Fuentes, uno dei più noti esponenti della letteratura latinoamericana del XX secolo. Secondo quanto affermato dai media locali, lo scrittore messicano è morto in una clinica di Città del Messico, dove era stato ricoverato per problemi cardiaci.

Una notizia confermata dal presidente messicano Felipe Calderon, intervenuto su Twitter: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa del nostro caro e ammirato Carlos Fuentes, scrittore e messicano universale. Che riposi in pace”.

Nato a Panama l’11 novembre del 1928, Fuentes trascorre l’infanzia nelle città principalil del Sudamerica, da Montevideo a Rio de Janeiro, da Quito a Santiago del Cile a Buenos Aires. Torna definitivamente a Città del Messico a 16 anni, dove comincia a lavorare come giornalista per la rivista ‘Hoy’ e vince il suo primo concorso letterario.

I suoi primi racconti sono datati 1959, poco prima del suo trasferimento in Europa. Nel 1975 diventa ambasciatore del Messico a Parigi, dove, tra l’altro, apre le porte dell’ambasciata ai rifugiati politici latinoamericani e della resistenza spagnola. Ma dal 1977 si dedica completamente alla letteratura.

Tra le sue opere di maggior successo ‘La regione trasparente’ (1958), ‘Le buone coscienze’ (1959), ‘La morte di Artemio Cruz’ (1962), ‘Aura’ (1962), ‘Zona sacra’ (1967), ‘Terra nostra’ (1975), ‘Gringo Viejo’ (1985), ‘La Campagna’ (1990), ‘Tutte le famiglie felici’ (2006) e ‘Adan en Eden’ (2009), il cui tema, da lui molto sentito, è il narcotraffico e la corruzione politica dilagante nel suo Paese natio.

Lungo la sua carriera, Fuentes ha collezionato un gran numero di riconoscimenti, tra i quali il Premio Cervantes nel 1987 e Principe delle Asturie nel 1994. Tra i suoi lavori ci sono anche alcune sceneggiature di film, tra le quali ‘Il Gallo d’oro’, scritto nel 1965 con il colombiano Gabriel Garcia Marquez, del quale era grande amico.

Il suo ultimo appello a livello temporale aveva riguardato le prossime elezioni politiche in Messico, alle quali secondo lo scrittore si apprestano a partecipare quattro candidati da lui definiti ‘mediocri’. “Il Messico è un esempio di società che guarda al futuro – scriveva Fuentes -. Abbiamo 50 milioni di persone con meno di 30 anni, ma nessun candidato pensa a loro. Io invece spero che la politica si ponga all’altezza della società e non il contrario”.