“Il settore cosmetico investe in ricerca e sviluppo l’8 % del fatturato globale, che questo anno è salito a 9 milioni di euro, esattamente il doppio della media degli investimenti del settore industriale italiano. L’innovazione è soprattutto dedicata alla sostenibilità dei prodotti, dei processi produttivi e all’attenzione per l’ambiente”. Così parla Fabio Rossello, Presidente di Unipro, associazione delle industrie di profumeria di Confindustria, in occasione dell’apertura di Cosmoprof, la fiera della bellezza e del benessere dedicata all’innovazione e la sostenibilità cosmetica, che si svolgerà alla fiera di Bologna fino a lunedì.
“L’Italia è leader nel mondo per la produzione di make-up, di essenze e di packaging – spiega il presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli – e la sostenibilità è fulcro della politica delle aziende”. La ricerca si concentra sui nuovi processi di fermentazione enzimatica verde al posto della sintesi chimica: “Con l’uso di biofermentatori e di lieviti si ottengono ingredienti schiarenti per la pelle – afferma il presidente di Mapic, il gruppo materie prime e additivi cosmetici di Federchimica, Vincenzo Rialdi – I vecchi solventi vengono sostituiti con processi di catalisi enzimatica che ci danno eteri e trans esteri, componenti di base delle creme cosmetiche. Anche l’estrazione di estratti vegetali ha subito un decisivo cambiamento in chiave green. Invece che coltivare semi e piante officinali da cui ricavare i componenti per via chimica possiamo coltivare esclusivamente le cellule della pianta in colture e, inserendole in fotobioreattori, produrre una grande quantità di tali cellule dalle quali estrarre direttamente la sostanza attiva pura, riducendo i passaggi produttivi e gli sprechi”.
(Ansa)