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Sanremo, il direttore artistico difende Celentano

Gianmarco Mazzi difende il Molleggiato dopo le critiche

Festival di Sanremo 2012 - Adriano Celentano

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Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival di Sanremo (che ha registrato ascolti record nella prima serata), sceglie di uscire dal coro e sulla polemica innescata dal Molleggiato dice la sua nel corso della conferenza stampa del giorno dopo: “Io l’ho considerata una performance eccezionale. L’ho detto anche ad Adriano. Era il massimo che mi potessi aspettare. Era la summa di tutta la sua storia. Un artista che ha il coraggio di seguire sempre strade non battute va apprezzato. Il discorso che ha fatto Celentano era articolato. Non può essere banalizzato. Anche invocare la chiusura dei giornali era un’opinione a cui i giornali possono tranquillamente rispondere. E’ questa la forza di Celentano: apre dibattiti. Ha messo dentro lo show la tesi e la sua antitesi. A mio avviso è stato un bell’esempio. Perché criticarlo?”

E a proposito degli strali lanciati al critico del Corriere: “Deficiente – e non voglio fare una dotta disquisizione – vuol dire carente. Aldo Grasso, quando ha scritto ‘Che tristezza Celentano a Sanremo’, è stato perlomeno carente di allegria e savoir faire. Avete dei giornali: potete rispondere. Allo stesso Adriano infondo non sono mai state risparmiate critiche ingiuriose”. E ancora: “L’avventura di Celentano a Sanremo, conoscendolo, non è finita qui. Voglio anche sottolineare una volta di più che il gesto della beneficienza sia significativo e apprezzabile senza distinguo. Dovrebbero essere di più i gesti pubblici in questo senso”.

In merito alle proteste dei cantanti sul tenore di quelle espresse a caldo da Francesco Renga ai microfoni di Radio 24 (“Conta solo Celentano…”), Mazzi ha commentato: “I cantanti dovrebbero fare un monumento a Celentano. L’impatto sul pubblico vorrei che gli artisti lo capissero. Io non parlo degli arrangiamenti di Renga e forse lui potrà entrare nel merito dello spettacolo quando farà il direttore artistico”.