L’India è una meta che da sempre affascina i viaggiatori appassionati di atmosfere suggestive, del fascino di una cultura millenaria e della bellezza di paesaggi magici ed indimenticabili. Il misticismo che sprigionano le sue città e i suoi siti archeologici è famoso in tutto il pianeta e visitarli offre l’opportunità di vivere un’esperienza che rigenera lo spirito e che è destinata a rimanere impressa tra i ricordi più belli nella memoria di chi l’affronta. Se molti viaggiatori identificano nel Taj Mahal il simbolo dell’India (guarda le FOTO) e in particolare dell’epoca dell’impero Moghul, in realtà l’India custodisce anche le suggestive vestigia dell’affascinante città abbandonata di Fatehpur Sikri, preziosa testimonianza dello stesso periodo storico, avvolta di magia e mistero.
Incantevole con i suoi scorci colorati di rosso dall’arenaria, questa incredibile città abbandonata sorge a soltanto 38 chilometri da Agra, nello stato dell’Uttar Predesh e proprio grazie all’inestimabile valore delle sue costruzioni e delle sue testimonianze, è stata nominata Patrimonio dell’Umanità Unesco. La Città della Vittoria, questo il significato del suo nome, fu costruita per volere dell’imperatore Akbar, il più illuminato della dinastia Moghul e la sua fusione di stili islamico, hindu, cristiano e gianista rappresenta la sintesi perfetta delle vedute del sovrano. Fu costruita tra il 1571 e il 1585 in onore di Salim Chishti, il santo Sufi, ancora oggi veneratissimo e di cui la città custodisce il mausoleo, luogo di culto sin dall’epoca di Akbar che riteneva il santo l’artefice della profezia che gli permise di avere figli.
La tomba mausoleo di Salim Chishti costituisce il Sancta Sanctorum della splendida moschea di Jami Masjid, cuore spirituale di Fatehpur Sikri, un affascinante trionfo di perfette geometrie, elaborati arabeschi e graziosi motivi floreali. Ancora oggi rappresenta una importante meta di pellegrinaggio dove i visitatori si rivolgono al santo Sufi per ottenere ogni tipo di grazia. In particolare le donne che desiderano un bambino legano un piccolo filo di cotone alla grata della tomba del santo, sperando di ricevere lo stesso dono che allietò l’imperatore Akbar.
Oggi la città si presenta ancora in tutto il suo splendore con l’imponente palazzo reale raggiungibile da ben nove ingressi, di cui l’Agra Gate conduce allo splendido cortile in muratura che serviva come palazzo delle udienze, in cui il sovrano riceveva il popolo, i dignitari e gli ambasciatori. Ma è la Buland Darwaza il monumento più famoso di Fatehpur Sikri, e con le sue incredibili dimensioni rappresenta la porta più grande dell’India oltre ad essere una delle più imponenti di tutto il mondo. Purtroppo, a causa della carenza di acqua, la città venne abitata soltanto per quindici anni, durante i quali fu la capitale dell’impero Moghul, ma il suo splendore è rimasto immutato nel corso dei secoli che l’hanno condotta a noi velata di un’affascinante ombra di mistero che contribuisce, insieme alle meravigliose testimonianze che celebrano un sovrano realmente illuminato, a rendere Fatehpur Sikri una delle mete più suggestive di un indimenticabile soggiorno indiano.
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