Almeno due le caratteristiche spiazzanti della città, che possono creare qualche difficoltà di adattamento e soprattutto, orientamento. La maggior parte delle strade non ha nomi e gli edifici non sono numerati necessariamente in sequenza. Gli stessi tokyoti hanno difficoltà a individuare i posti. Qui qualsiasi tipo di logica deve essere sospesa. Il centro di Tokyo è raggiungibile con la Yamanote Line, nei dintorni ci sono 23 quartieri, un fluido straniante di antico e moderno, contrasto tipico delle metropoli ma molto più violento nel caso di “alterità” essenziali come il macrocosmo del Sol Levante.
Cominciamo dall’inizio. L’arrivo. La maggior parte dei turisti arriva al Nuovo Areoporto Nazionale, comunemente conosciuto come Narita, nome della città dove si trova. Niente fotografie, pena la cacciata immediata dal terminal. Tokyo dista circa 40 miglia dall’aeroporto e si può raggiungere in vari modi. Taxi, molto costoso (250 $ circa, non meno); bus (Airport Limousine Bus), partono ogni ora e fermano davanti a tutti gli hotel principali, ad un prezzo più accessibile ($ 45). Ci sono poi treni espressi – JR Narita Express [NEX] – che partono da Narita per le stazioni di Tokyo, Shinjuku, Ikebukuro, e Yokohama. La corsa costa circa $ 30 e i posti devono essere prenotati in anticipo. Comunque per informazioni in rete il sito fondamentale da visitare è il JNTO (Japanese National Travel Organization):www.jnto.go.jp
Mandando una lettera di richiesta all’ufficio di Parigi (Office National du Tourisme Japonais, Rue Sainte-Anne 4, 75001 Paris, France), viene inviato gratis un plico con molti depliant sul Giappone, una guida per il viaggio, una mappa degli ostelli della gioventu’, la spiegazione del Japan Rail Pass, un vademecum per risparmiare, e mappe del Giappone, di Kyoto e di Tokyo.
Tokyo high-tech dalle mille strade ammucchiate e Tokyo tradizionale dai ritmi lenti. Quest’ultimo è il volto enigmatico e imprescrutabile di Shitamachi. Shitamachi vuol dire ”le città sotto” e si riferisce a quelle zone sotto il castello ma ancora entro i limiti della città. Questi quartieri si raggiungono scendendo a Koiwa, l’ultima stazione di Tokyo della linea JR, poco battuta dai turisti. Qui vive tutta la cultura giapponese più antica. Vive nei gesti della gente che ci abita, negli spazi verdi e aperti che si sviluppano sulle rive del fiume Edogawa, simbolo degli abitanti dell’omonima zona. Basta andare a Sud e visitare il tempio chiamato Seijuzan Zenyo, famoso per l’”albero del pino di Yogo” chiamato Yogo no Matsu. A rendere speciale questo albero, oltre la sua veneranda età di 600 anni, sono le dimensioni, non l’altezza bensì la larghezza. I rami dell’albero si espandono per una superficie larga, la più larga in tutto il Giappone.