Capri, il mito fatto isola, è una destinazione adatta per un week end autunnale fuori porta. A dispetto dell’estate ormai passata, non è tardi per la femme fatale del Golfo di Napoli, da cui dista 17 miglia marine, che regala un clima mite per lo più tutto l’anno. Se da un lato bisogna rinunciare al pienone di jet set e alla possibilità di incrociare volti noti e meno noti, dall’altra settembre e ottobre investono l’isola di una nuova luce svelandone aspetti meno conosciuti dei modaioli ma non meno accattivanti.
Perché la principessa di “sangue blu” a vista dalla penisola sorrentina, e l’unica tra le “sorelle” di origine calcarea e non vulcanica, anche se sempre a tempo con i tempi è una che di storia alle spalle ne ha parecchia, a partire dal nome di origine latina (capraeae, capre). E’ più semplice lontani dal caos del clou dell’estate ripercorrere le sue tappe e scoprire quanto ancora conserva del suo lungo passato. Verde, fiorita, baciata dal sole e bagnata dal mare, Capri non passò inosservata già ai tempi dei greci e quindi dei romani, i cui imperatori la elessero a loro base: lo fece Augusto che per primo vi edificò una villa (il famoso Palazzo a Mare), e poi Tiberio e altri successori.
Probabilmente i romani già erano a conoscenza della Grotta Azzurra che, riscoperta nel ‘800 da due turisti stranieri, attrae orde di visitatori ogni anno. Della residenza di Tiberio rimangono i ruderi dell’imponente Villa Jovis, sul promontorio orientale dell’isola di fronte Punta Campanella, estesa per più di 7mila mq con giardini, boschi e ninfei e importante simbolo dell’architettura romanica che ha sfruttato i diversi livelli del terreno per creare piani e terrazze a strapiombo sul mare. Dagli antichi romani allo stile elegante della nobiltà ottocentesca – passando per saraceni, longobardi, normanni, angioini, aragonesi e spagnoli – delle tante ville che colorano l’isola come Casa Rossa del colonnello americano Mackoven e la “francese” Villa Lysis del Conte Fersen.
Il sole ancora caldo di certe giornate d’autunno è un invito allettante per una passeggiata tra la natura anacaprese, camminando lungo il sentiero che dall’Arco naturale conduce alla piazzetta, indiscussa protagonista delle lunghe notti estive. L’arco è una finestra sul mare modellata dall’acqua e dal vento, unico superstite di una grande grotta che si inoltrava nella montagna, da cui si arriva attraverso una scalinata alla Grotta Matermana, utilizzata dai romani come ninfeo.
Il percorso continua seguendo il sentiero panoramico che costeggia il mare e oltrepassando Villa Malaparte su Punta Massullo, il Belvedere di Tragara e quindi, prendendo l’omonima via che tra ville, alberghi e giardini, si arriva fino al centro (1h 30 m). Meno confusione più occasione per perdersi nei giochi della Grotta Azzurra senza dover “combattere” con il traffico di barche che entrano ed escono nello stretto anfratto, e godersi la tranquillità di Marina Grande nel disordine delle imbarcazioni tirate sulla spiaggia e di Marina Piccola, ai piedi del Monte Solaro, che ricorda uno dei tanti dipinti in cui è stata ritratta.
Proposta di viaggio
Per gli itinerari storico-culturali alla scoperta di Capri il resort 5* Punta Tragara è una buona base di partenza sia per la posizione, a picco sul mare di fronte i Faraglioni, che per il pacchetto speciale con visita guidata a Villa Jovis e passeggiata dal centro all’Arco naturale. Inoltre, fino al 31 ottobre, il soggiorno di 3 notti prevede la terza notte in omaggio a partire da 500 euro (per 2 persone) e comprende prima colazione, cena di benvenuto al ristorante Monzù (bevande escluse) e 1 massaggio alla Unica spa. A 10 minuti dal centro Punta Tragara ha 44 stanze, spa e piscina riscaldata.www.hoteltragara.it
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