Chi decide di trascorrere un po’ del suo tempo nell’isola di Bali, nella maggior parte dei casi, la sceglie per le sue spiagge meravigliose e dal sapore esotico, ma è solo quando vi si trova che capisce di essere giunto in un luogo ove sdraiarsi sulla battigia e tuffarsi nelle acque cristalline altro non è che una piccola parte delle numerose opportunità vacanziere che offre l’isola.
Oltre le spiagge della zona di Kuta e gli alberghi di Sanur, esiste un mondo ancora incontaminato, laddove i culti antichi sono ancora largamente diffusi, nel mezzo dei quali non è difficile imbattersi in donne che trasportano sopra il capo ceste ricolme di frutta, offerte votive per le divinità del tempio. Allo stesso modo è piacevole passeggiare al ritmo dei “gamelan”, un tipo di percussioni, il cui suono risulta affascinante e coinvolgente.
Un incrocio tra cinesi, polinesiani, indiani e malesi, questa è la popolazione di Bali. Composta da persone cordiali ed affabili, essi ritengono di essere un popolo eletto, scelto dal volere divino come guardiano dell’isola degli dei, Palau Dewata nella lingua del luogo. Ad affrancare questa radicata convinzione è la presenza di un buon numero di templi, il più pittoresco dei quali sorge sul lago Bratan ed è l’Ulu Danu, disseminati sulle colline locali.
Noleggiando una bicicletta o un fuoristrada, ma con la prima ci si gode di più la bellezza del luogo, si può esplorare comodamente l’isola ammirando le cittadine alternarsi con le risaie, ancora coltivate con l’ausilio del bufalo acquatico, e le poche palafitte che ancora vi resistono. Interessante, inoltre, come molte città si sono specializzante nella produzione di manufatti artigianali di antica tradizione: Batubulan si distingue per la lavorazione della pietra, Tegallang per quella del legno così come Mas, a Tenganan sono invece note le lavorazioni con i tradizionali tessuti ikat, a Celuk si lavora magistralmente l’argento mentre in Mengwicrafts e Sukawati la fa da padrone la produzione di ombrelli.
Da non perdere, inoltre, una visita al centro dell’isola ed al monte Agung, ritenuto il centro del mondo dagli isolani, così come è difficile non ammirare, se ci si trova nel mezzo, i tipici ed affascinanti rituali religiosi notturni. Parlando di cerimonie, affascinante è senza dubbio la rappresentazione di una Kecak, la danza delle scimmie. Se siete fortunati potrete anche ammirare le case ed i templi decorati per i festeggiamenti per la festa del Gulungan, che celebra la vittoria del bene sul male, che ricorre ogni 210 giorni.
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