Se pensavamo di sapere tutto sulle Maldive dobbiamo ricrederci. Il paradiso tropicale formato da 1.190 isole coralline suddivise in 26 atolli nel mezzo dell’oceano Indiano e dell’equatore sembrava non avere più segreti per la comunità di turisti in fuga dal tran tran quotidiano alla ricerca di un nido d’amore e del silenzio di una striscia di sabbia in mezzo al mare. Falso. Perché con lungimiranza e da quando le isole e i loro splendidi fondali sono diventati oggetto dell’attenzione del turismo di massa (a partire dagli anni ‘70) i governi maldiviani hanno cercato di preservare ambiente e popolazione locale dalle “invasioni dei barbari” consentendo la libera circolazione turistica solo in luoghi determinati.
Anche se non sempre la saggezza politica è riuscita a salvaguardare questo tesoro a disposizione dell’uomo (e purtroppo a farne le spese è stato spesso il famoso corallo maldiviano) il risultato è che ancora oggi gli atolli dell’arcipelago conservano per lo più la loro identità naturale e culturale, insieme a una solida struttura ricettiva fatta di resort, villaggi vacanze e alloggi da sogno. Il risultato poi è anche un altro: ora che siamo tutti più abituati a concetti come il rispetto dell’ambiente, l’amore per la Terra, il rifiuto per pratiche che possano danneggiare ecosistemi e comunità, ci vengono aperte “nuove” porte di accesso per un mondo tutt’altro che completamente esplorato come quello delle Maldive.
Così se prima il turismo era per lo più limitato agli arcipelaghi intorno alla capitale ora ci sono nuove possibilità di conoscere le isole, naturalmente sempre con amore e rispetto. L’atollo di Huvadhoo (o Gaafa Alifu) è una di queste. Situato a 400 km a sud di Male – da cui è raggiungibile con un volo interno (di un’ora) fino a Kaadedhdhoo e da qui con un tragitto in barca veloce (50 minuti), l’arcipelago è il più grande delle Maldive e il secondo più esteso del mondo e si trova a pochi km dalla linea dell’equatore. Huvadhoo, soprattutto nella parte sud, è molto apprezzato dalle tribù dei surfisti e gli appassionati della vita marina grazie alla barriera corallina tra le più belle di questa zona.
A nord, precisamente sull’isola di Hadahaa a 10 km di distanza dall’isola abitata più vicina, è stato inaugurato lo scorso mese il primo Park Hyatt delle Maldive, elegante resort di 50 ville disegnato da Scda Architects di Singapore. Il Park Hyatt Hadahaa accoglie gli ospiti in un ambiente raffinato ma non invasivo studiato nel rispetto degli standard della certificazione Earth Check per contenere l’impatto ambientale sull’isola con il risparmio energetico e dell’acqua, il riciclo di rifiuti solidi e sostenendo iniziative a favore delle comunità locali.
Informazioni utili
Le 50 ville del Park Hyatt si dividono in 14 Water Villas sospese sull’azzurro del mare senza rovinare il delicato sistema dei coralli sottostanti e 36 Island Villas immerse nei giardini di fronte all’oceano. Gli interni, in legno naturale e pietra, coniugano concetti moderni con lo stile tradizionale maldiviano che si ritrova anche nell’Island Grill, il ristorante di cucina locale con pavimenti in sabbia naturale. L’altro ristorante, il Dining Room, propone un’ampia varietà di piatti internazionali. All’interno della struttura si trovano anche un Diving Padi 5*, il centro fitness e la spa. Tra le diverse attività oltre a quelle sportive – sub, snorkeling, kayak, pesca notturna, yoga – anche osservazione delle stelle, corsi di astrologia, laboratori con un biologo marino e corsi di cucina con lo chef.
Indirizzi utili
www.visitmaldive.com
www.maldives.hadahaa.park.hyatt.com
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Maldive, paradiso tropicale