Ha da qualche giorno chiuso i battenti la fiera d’arte più importante d’Europa ed il bilancio è, anche quest’anno, più che positivo. Un gran numero di visitatori presso la quarantaduesima edizione di Art Basel, vendite incrementate, mettono in luce la diffusa ‘voglia d’arte’ e permettono a giovani artisti di entrare a pieno titolo nel mondo del mercato.
Le numerosissime sezioni hanno riscosso molto successo, in particolare Art Statements con la presentazione di 26 progetti individuali, realizzati appositamente dagli artisti e caratterizzato dalla presenza del premio Baloise Art Prize (Baloise Group, società di assicurazioni, è partner dell’intera fiera) giunto alla sua tredicesima edizione. I vincitori premiati sono Alejandro Cesarco di cui è stata appezzata la versatilità artistica e Ben Rivers, videoartista che esplora il trascorrere del tempo sugli edifici.
L’impianto della grande fiera di Basilea è teso alla commercializzazione dell’arte, e, anche se questo è il ‘ruolo’ di una fiera, è spesso motivo di critiche da parte degli addetti ai lavori. Eppure saper valorizzare il lato economico dell’arte è fondamentale perché questa continui a sopravvivere. Inoltre la capacità della fiera è quella di saper guardare e mettere in risalto le nuove forme d’arte, spesso ibride: Art Unlimited per esempio è la sezione che meglio riesce a cogliere le trasformazioni artistiche in atto. Nomi noti e meno noti, tra cui spiccano Anish Kapoor, John Baldessari, Allora e Calzadilla, solo per citarne qualcuno, hanno fatto di questa sezione un fiore all’occhiello della manifestazione.
Altro punto a favore sono gli incontri tra i vari settori dell’arte, che permettono a collezionisti, galleristi ed artisti di discutere la loro comune passione e di creare un terreno fertile in cui piantare semi che saranno fruttuose collaborazioni.
Didascalia foto:
Helga Maria Klosterfelde Edition, Hamburg