All’ultimo Salone del Libro di Torino, il premio Nobel Dario Fo ha detto la sua sullo stato della satira nel Belpaese: “In Italia ci sono troppe barzellette e poca satira. Lo sfottò è triviale, razzista, vuole umiliare il nemico e la sua donna sempre più brutta della propria; la satira è elegante”.
Pensiero condivisibile? In ogni caso, espresso da un maestro della satira, intesa come genere di arte che, attraverso la critica, illustra le contraddizioni tra più parti, con lo scopo di promuovere il cambiamento. O almeno provarci!
In effetti, nella tv in chiaro, la barzelletta facile impazza e non solo a favore di palinsesto, mentre la satira è appannaggio di poche voci, seppure ascoltate se non altro sul fronte dell’auditel: Maurizio Crozza nella copertina di Ballarò e su La7, Luciana Littizzetto nella domenica di Che Tempo che fa, Dario Vergassola nel salotto di Parla con me, Striscia la Notizia, Le Iene, Vauro nel finale di Annozero.
E gli altri? I fratelli Guzzanti, dopo anni di rumorosa assenza tornano sul piccolo schermo, per ora solo quello di Sky. Sabina, infatti, sarà il 3 giugno su Comedy Central, canale 122 di Sky, con il Vilipendio Tour in anteprima tv, un successo da sold out nei teatri; mentre il 12 andrà in onda lo spettacolo, ormai cult, Reperto RaiOt.
Sarà invece il 9 giugno che su SkyUno (al canale 109) in prima serata, ritorna uno scatenato Corrado Guzzanti, che promette faville. Solo sulla scena, darà voce ai suoi personaggi più divertenti e alle imitazioni più riuscite, oltre a qualche novità. Quella del 9 è la prima di due serate già certe, ma sembra si tratti di un anticipo di autunno: forse Corrado sta tornando con un programma tutto suo?
Infine, se Maurizio Crozza in tv non manca, è a teatro che scatena il meglio di sé. Infatti, il suo “Italialand”, in questi giorni al Teatro Nazionale di Milano, verrà interamente trasmesso su La7 nella prima serata di venerdì 27 maggio. Imperdibile la nuova new-entry, un Sergio Marchionne replicato alla perfezione e sempre stupefacenti gli altri personaggi della galleria, dal ministro Brunetta, a Marzullo, a Bersani.