I fratelli Dardenne hanno dei tratti stilistici molto precisi, descrivono il mondo contemporaneo in maniera a volte cruda, ma sempre veritiera, e non lasciano mai spazio alle banalità. Ma le loro pellicole sono spesso angosciate ed angosciose, almeno fino ad ora. Con Il ragazzo con la bicicletta, in corsa al Festival del Cinema di Cannes, si respira un’atmosfera nuova. È come se, per la prima volta, l’estate entrasse a far parte del loro universo, con il sole e la dolcezza dell’aria tiepida. Ma i registi belgi non scadono nella descrizione buonista di nobili sentimenti e riescono a tratteggiare il sentimento della comprensione con tratti decisi.
La storia ruota intorno a Cyril (interpretato da Thomas Doret, per la prima volta sullo schermo) alla ricerca del padre, che lo ha lasciato in un centro per l’infanzia e al rapporto tra lui e Samantha (Cécile de France) la parrucchiera che decide di aiutarlo e prendersene cura.
L’attrice scelta è nota a livello internazionale, ed è abbastanza raro che attori di tale portata vengano utilizzati nei film dei Dardenne, eppure questa volta i registi hanno capito che era lei a poter dare i tratti giusti al personaggio, senza esaltare in maniera esagerata la psicologia, semplicemente essendoci ed agendo, col suo viso e col suo corpo. Ai registi non interessano le motivazioni psicologiche, ma semplicemente raccontare una storia, al cui servizio tutti si devono piegare. E lo fanno alla perfezione, il film infatti appare dolce e delicato, eppure non ha mai momenti melensi. Scivola via raccontando una storia, per una volta luminosa e tenera, dopo averci fatto soffrire i Dardenne fanno entrare un raggio di sole, e lo sanno fare molto bene.
In uscita nelle sale italiane il 18 maggio, con distribuzione Lucky Red.
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