Si avvicina la data del 6 maggio che vedrà la serata di premiazione del David di Donatello presso l’Accademia del Cinema Italiano. Considerato l’equivalente italiano dell’Oscar, non manca mai di polemiche, ed essendo un prodotto nostrano forse manca dei quel fascino glamour di oltreoceano. Eppure si caratterizza sempre per la capacità di mettere in evidenza quel cinema di qualità che siamo capaci di produrre.
In quest’ottica rimangono spesso esclusi successi di botteghino, che piacciono alle masse ma non convincono gli addetti ai lavori. La querelle è stata intorno a Che bella giornata di Checco Zalone, un successo enorme nelle sale ma grande escluso dalle candidature al David, tranne che per quella a Miglior Canzone Originale. Il produttore Pietro Valsecchi ha tuonato contro la decisione, soprattutto tenendo conto del fatto che altre commedie, da lui considerate di simil tenore, sono entrate a far parte delle candidature maggiori. Come Benvenuti al Sud di Luca Miniero – rifacimento di certo ben riuscito ma non originale del francese Giù al Nord di Dany Boon – con dieci candidature o Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo, con otto nomination.
Tra i film più impegnati, invece, Noi credevamo, di Mario Martone è il grande favorito, con 13 candidature. Sorprende l’assenza di Toni Servillo nella rosa dei Miglior Attori, mentre Sarah Felberbaum, con lui nel cast de Il Gioellino, risulta candidata come Miglior Attrice, accanto ad attrici come Isabella Ragonese, Angela Finocchiaro e Alba Rohrwacher.
Per scoprire i vincitori non resta che attendere il 6 maggio, anche se due premi sono già stati assegnati, si tratta del Miglior Documentario Lungometraggio e del Miglior Cortometraggio, il primo premio è andato all’importante e toccante È stato morto un ragazzo. Federico Aldrovandi che una notte incontrò la polizia di Filippo Vendemmiati, mentre il secondo ad Adriano Sforzi per il suo Jody delle giostre.