Il 25 e il 30 aprile, anche se con un mese di “ritardo” rispetto al calendario, Casola Valsenio, comune montano della provincia di Ravenna, festeggia la sua Primavera. Il lunedì – quest’anno di Pasquetta – per le vie e le piazze del centro storico sono attesi i grandi “carri di pensiero” (6 metri di altezza e una ventina di figuranti ciascuno) oltre a mercatini e intrattenimento per i bambini; sfilata che si ripeterà il sabato sera, stavolta con luci e musica in un’atmosfera coinvolgente.
La Festa della Primavera di Casola affonda le sue origini nel 1891 quando anche i suoi abitanti, per lo più contadini, decisero di prendere parte ai festeggiamenti della Mezzaquaresima che si celebravano in tutta la Romagna: un giorno – in mezzo alla Quaresima appunto – in cui, per spezzare il rigore del periodo, ci si inventava una sorta di secondo Carnevale, con maschere e buffoni a lanciare arance e confetti dai carri trainati da buoi. Le sfilate erano anche occasione per officiare un rito scaramantico in previsione della nuova stagione: il primo carro a passare tra la folla era quello della Vecchia, rappresentata da una caricatura grottesca e sottoposta a un processo e poi bruciata o segata (da cui il nome di Segavecchia) perché simbolo dei mali e dei guai dell’attività di raccolto e agricola.
In poco tempo però la Festa a Casola assume anche connotati propri che la rendono diversa dalle altre: le scene rappresentate simbolicamente infatti non sono tanto spiritose quanto di “pensiero”, i carri artistici diventano canali di comunicazione usati dai casolani per esprimere idee e opinioni. E a distanza di più di un secolo la manifestazione non ha perso le sue tradizioni, anzi le ha rafforzate contestualizzandole al nostro tempo. Ancora oggi l’evento di Primavera ha un forte significato emotivo e riflessivo per tutto il paese che vede impegnati i costruttori dei carri a partire da qualche mese prima, quando si decide il “pensiero” da rappresentare.
Quelle che attraversano la città sono delle vere e proprie opere d’arte realizzate in gesso in cui i figuranti, mascherati e truccati, immobili in pose plastiche contribuiscono alla sensazione di ammirare un quadro vivente, amplificando notevolmente la valenza del messaggio espresso. Oggi come ieri ai vincitori della manifestazione spetta il simbolico riconoscimento di una giuria fatta di architetti, scrittori, scultori e giornalisti, e naturalmente gli applausi della folla; ma soprattutto l’approvazione del concetto e dell’idea che hanno deciso di mettere in scena. In occasione della Festa di Primavera per il centro è facile incontrare anche tanti mercati come la via dei Bazar, la via dei Fiori, quella dei Golosi o la Piazza degli artisti. Il 30, dopo il rogo della Vecchia e la premiazione dei Carri, sono tutti invitati nella grande discoteca all’aperto dove i festeggiamenti vanno avanti fino all’alba.
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