Cos’è Facebook? Lo sappiamo ormai tutti: il più popolare dei social network, che vanta milioni e milioni di utenti in tutto il mondo e consente di costruire reti di "amici" con i quali restare in contatto, pubblicando sul proprio profilo le informazione che ciascuno sceglie di condividere. Utilizzato anche per altri scopi, ad esempio per la promozione di eventi o di cause a sfondo sociale, Facebook non cessa mai di stupire e svelare nuove potenzialità, e i suoi ideatori sono ormai circondati da un alone quasi mitico.
Proprio per esplorare nuove frontiere della comunicazione è nato, quasi per gioco, BookFace. Inizialmente una pagina pubblica, dalla quale Roberto Secci, libero professionista in comunicazione e relazioni con i media, in collaborazione con la specialista di web marketing Eleonora Galbiati, ha lanciato un esperimento: realizzare un romanzo corale, composto esclusivamente dai post di chi avesse voluto contribuirvi, utenti che per il breve spazio di un post si sono trasformati in autori.
Accedendo alla pagina di Facebook, ciascun utente interessato ha potuto scrivere il suo personale post, senza imporsi limiti di sorta in quanto a genere utilizzato o a contenuto, con l’unico obbligo di seguire il filo di quanto scritto nei post precedenti. L’esperimento si è alla fine concretizzato in un romanzo, "Le connessioni invisibili", composto da 18 capitoli al quale hanno contribuito circa 70 autori, pubblicato interamente sulla pagina di BookFace il 31 marzo. La storia vanta un intreccio narrativo avvincente, ricco di colpi di scena, che spazia dal noir al fantasy con inserti rosa e umoristici: un’opera che trae linfa dai tanti stili diversi e dalle tante emozioni che hanno contribuito a crearlo.
Adesso la community che ha creato "Le connessioni invisibili" sogna l’ingresso nel mondo della carta stampata, e ha già lanciato un secondo esperimento di questo tipo. Forse qualcuna tra le molte case editrici intraprendenti e indipendenti sarà solleticata a raccogliere una sfida come questa, realizzando un importante esperimento di incontro e mescolanza tra l’universo di Guttenberg e quello del web 2.0.
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