Il pasto rimandato per mille motivi, ad un certo punto, prende allo stomaco e fa venire le allucinazioni. Che i designer siano a dieta? A giudicare da certi cibi, decisamente sì e sono anche in preda al delirio creativo, producendo food design non commestibile, ma gustoso!
Paper Donut è un collettivo francese coordinato dal designer Alexis Facca che realizza, tra le altre cose, deliziosi menù di carta. Non lontano dall’arte dell’origami, Paper Donut lavora la carta sui principi volumetrici delle geometrie inserendoli nello spazio, con risultati scenografici. Ecco quindi che nascono vere e proprie installazioni d’arte, come Color Paper Fruits, frutta futuristica immangiabile, oppure Curious Breakfast, la colazione più spigolosa, ma anche Junk Food For Grizzly, indigesta persino a tipi “rustici” come gli orsi.
Dalle squadrature della carta ripiegata ai microscopici quadratini digitali, ovvero i pixel il percorso è attraverso mondi immaginifici fatti di bit. Il fotografo inglese Carl Warner utilizza una sofisticata tecnica fotografica per realizzare Foodscapes (foto), paesaggi inesistenti, fantascientifici e da favola partendo da set fatti con il cibo vero, opportunamente manipolati. Il risultato sono foreste di broccoli o funghi, alberi di panna, villaggi di biscotti e corn flakes imbiancati di neve di zucchero, abissi colorati in cui le creature sono frutta e vegetali che sanno nuotare. Guardarne ogni dettaglio è esattamente come gustare lentamente un piatto di gourmet, prima di tutto con gli occhi.
Invece, se da piccoli si giocava con tutto ma guai a farlo con il cibo, il menù servito da Nathan Sawaya è quello di un artista un po’ Peter Pan, che con il cibo ha un rapporto ludico. Specializzato in opere, sculture e installazioni (anche di grandi dimensioni) realizzate con i mattoncini Lego, Mr.Sawaya, crea un food design vietato all’assaggio. Privilegiando la frutta, Apple, Banana e Watermelon sono vere e proprie opere d’arte da mangiarsi con gli occhi.