In pochi non conoscono i Sanfermines, giorni di festa (dal 6 al 14 luglio) con cui Pamplona celebra il proprio Santo Patrono e che culminano con l’encierro, la folle corsa dei tori per le strade della città. Eppure il capoluogo della Navarra, provincia nel nord della Spagna, merita di essere visitato anche al di fuori del periodo caldo dell’estate. Prendete ad esempio la frizzante allegria che si respira in primavera, quale modo migliore di lasciarsi contagiare dallo spirito della bella stagione che godersi la goliardica atmosfera dei bar spagnoli e dei loro stuzzicanti “spuntini”?
Dal 25 marzo al 2 aprile non solo a Pamplona ma in tutta la Navarra si celebra la Semana (Settimana) del Pincho – tipica degustazione dei locali iberici che consiste nell’assaggio di piccole porzioni di una grande varietà di piatti locali – organizzata dal settore alberghiero della provincia e giunta quest’anno alla sua XI edizione. Più di 100 i bar partecipanti che si sfidano a suon di delizie e “mini” gustosità, esplorando le tradizioni della cucina autoctona e sperimentando nuovi sapori e accostamenti. Esaltando i prodotti di queste terre – carciofi, asparagi, carne di vitello – i migliori daranno prova della loro originalità nella conquista dell’ambita medaglia d’oro (su www.turismo.navarra.es la lista dei locali che aderiscono all’iniziativa).
Pamplona è famosa anche come una delle mete predilette di Ernest Hemingway di cui quest’anno si celebra il cinquantenario della morte. Giunto in visita per la prima volta nel 1923 con la prima moglie Hadley Richardson il celebre scrittore si innamorò della Feria di San Fermín che lo lasciò estasiato soprattutto per l’emozione dell’encierro, tanto da fare ritorno diverse volte in città in occasione della festa (l’ultima nel 1959). Dal balcone della sua stanza 217 dell’Hotel La Perla il premio Nobel trasse ispirazione per il suo romanzo Fiesta in cui mise in parole ciò che vide dal vivo dal suo punto di osservazione privato su Plaza Castillo.
Ma della città Hemingway apprezzò anche la buona cucina ritrovandosi spesso nel ristorante Casa Marceliano a farsi solleticare dai piatti preparati dal buon amico Matias Anoz, in particolare dal suo ajoarriero con i gamberi (caratteristica salsa con olio, aglio e peperoncino). Il forte legame che li unisce ha spinto la città a ricambiare l’amore che lo scrittore le mostrò celebrando con un percorso turistico di circa una dozzina di mete i luoghi che segnarono i numerosi soggiorni di Hemingway da queste parti, anche al di fuori Pamplona: Auritz Burguete, Aribe, Lekunberri e Yesa.
Per il soggiorno
Palacio Guendulain, costruito nella prima metà del XVIII secolo per volere del Re Sebastián de Eslava è uno degi edifici più singolari a rappresentativi di Pamplona. Oggi il palazzo, situato nel centro storico, è diventato un elegante hotel al cui interno gli ospiti possono ammirare una collezione di carrozze d’epoca originali. Alle coppie l’albergo dedica la fuga gastronomica (1 notte e prima colazione europea) con una degustazione al Ristorante Gastronomico e visita alla Bodega Chivite Señorio de Arinzano (a partire da 210 euro); la fuga speciale (2 notti e prima colazione europea) con visita alla Bodega Otazu (da 245 euro) e la fuga romantica (2 notti e prima colazione europea) con bottiglia di champagne di benvenuto in stanza (da 270 euro) www.palacioguendulain.com
Vai alla GUIDA PAMPLONA
Indirizzi utili
www.turismo.navarra.es
Leggi anche:
Pamplona, non solo tori