La pubblicità le vuole agili con i carrelli della spesa, a saltare metaforici ostacoli lungo le strade, a inscenare danze tribali prima di sistemare i passeggini in auto, a vestirsi mentre guidano verso un importante impegno di lavoro, al quale arriveranno impeccabili. Le donne d’azione, negli spot, sono così, Wonder Women iper impegnate, ma irrinunciabilmente donne.
Nell’immaginario della fiction, però, insuperata in fatto di grinta e sex appeal, eroina in tubino nero, taglio androgino e occhioni giganteschi, è Nikita, resa in carne (non troppa, a dire la verità) e ossa da Anne Parillaud nel film cult omonimo del 1990 di Luc Besson. “Reincarnata”, come prototipo della donna d’azione in vari citazioni letterarie, cinematografiche (Trinity-Carrie Ann Moss di “Matrix“, per esempio, non ne sembra la replica?) e persino nei videogame, oggi torna in tv, ma è di nuovo Nikita.
Dal 23 febbraio in prima serata su Steel, infatti, torna sul piccolo schermo la supersexy agente segreta in cerca di vendetta. La serie, creata da Craig Silverstein (“Bones“, “The Invisible Man”) inizialmente pensata per 13 episodi è già a quota 22, visto il successo USA.
La nuova Nikita conserva un passato burrascoso, fatto di tossicodipendenza e strada, e un presente al cardiopalma al servizio come agente segreto e killer per un’organizzazione chiamata Divisione, ma ha tratti somatici molto diversi da come la si è sempre vista. Capelli lunghi, tatuaggi, e i lineamenti asiatici della modella e attrice americana di origini vietnamite Maggie Q.
La serie ruota attorno alle vicende, tutte femminili, di una Nikita privata della sua libertà (la Divisione la considera una sua “proprietà”), in crisi con se stessa e il suo ruolo, e soprattutto furiosa per il suo amore rubato, un collega ucciso dalla Divisione che non ammette relazioni sentimentali tra le proprie reclute. La nuova missione di Nikita diventa quindi una guerra solitaria fatta di tattica femminile per annientare l’agenzia. Oltre a Maggie Q. il cast si completa con l’attore Shane West (“ER“, “La leggenda degli uomini straordinari“) e Lyndsy Fonseca (“Desperate Housewife“).
