Statico, passivo, servile, puramente funzionale. L’appendiabiti da parete o a stelo sembrerebbe proprio così. Invece per il design è spunto di dinamismo creativo, concept che si presta alle interpretazioni più bizzarre, funzionale elemento di arredo pieno di personalità.
Non più semplici ganci sul muro ma volute di spirali che accolgono abiti, ombrelli e persino riviste. Wire, disegnato da Aruliden per Areaware ispirandosi all’icona del laccio che trattiene, è la potenza della semplicità. In acciaio verniciato a polvere (in nero, bianco, rosso) o cromato.
Il movimento sembra nascere dentro il muro, serpeggiando sotto l’intonaco e svelandosi nelle forme modulari di Milky Star, appendiabiti in ceramica da assemblare come un puzzle senza regole. Disegnato da Pudelskern per Poli Keramik è infatti composto da tasselli ad incastro di ispirazione botanica (ripropongono i semi del fiore Ornithogalum dubium visti al microscopio) da assemblare potenzialmente all’infinito, fino a creare un vero e proprio elemento d’arredo wall-decor.
Rientrare a casa, o uscirne di fretta, ma al momento di indossare la giacca, riflettere sul senso della vita. L’idea filosofica di Blend Design, si riassume in Quote Hook, appendiabiti pop formati da font grafici che svirgolano in ganci, inviando messaggi positivi. “You make it happen”, “Live Your Life”, Keep moving forward”, come graphic design da parete, inneggiano all’autodeterminazione positiva. In giallo, nero o bianco.
Altro che servo muto, anche l’appendiabiti a stelo ha personalità, quando diventa oggetto di design. Il brand belga Tamawa usa la sfera colorata come tratto comune in ogni sua creazione. Per Lock, appendiabiti minimal fatto tra steli di legno che si incrociano a formare un treppiede, la sfera è proprio in quel punto di unione, cuore colorato (in ben 7 tinte neon) di un insieme semplice ma d’impatto.
Ancora semplicità, dinamismo e filosofia del numero 3, è Game of Trust, di Yannis Ghikas, formato da tre bastoni colorati con estremità a Y che si sostengono a vicenda, incastrandosi in un “gioco di fiducia reciproca” che diventa un solido abbraccio e un’unità fatta di unità, rimanendo pur sempre un appendiabiti.