Ci sono donne che non riescono a rinunciare alla tintarella anche d’inverno, che si vedono più belle quando sono dorate e che farebbero di tutto per avere l’aspetto sano che si acquisisce d’estate. Ed è per questo che i solarium non passano mai di moda. I problemi legati alla salute, infatti, non sembrano spaventare, nonostante i rischi siano molti. La tentazione di chiudere gli occhi e immaginare di essere in un posto esotico, su una spiaggia bianca baciata dal sole, di dimenticare per 15 minuti l’inverno, e di sfoggiare infine una bella abbronzatura, è sempre in agguato. Eppure, se proprio non si riesce a rinunciare alle lampade abbronzanti, è quantomeno necessario essere consapevoli dei pericoli che si corrono con un uno molto frequente.
Prima di tutto ci si deve rivolgere a centri estetici che utilizzano macchine di ultimissima generazione, sottoposte a controlli periodici, dotate di timer per non superare il tempo di esposizione, e che non superino la potenza di emissione di 0,3 W/mq: sono queste le ultime disposizioni europee, in vigore dal 2007. L’estetista, inoltre, dovrebbe avere il compito di vietare il suo utilizzo a donne in gravidanza, alle minori di 18 anni e alle persone che hanno sul corpo cosmetici, prodotti abbronzanti o profumi. Il ruolo di questa figura professionale, infatti, non è da sottovalutare, tanto che una proposta di legge ha come obiettivo quello di regolamentare e definire i compiti e le competenze del Tecnico dell’Abbronzatura.
E’ fondamentale non avere un atteggiamento superficiale. Una visita dermatologica prima di una seduta sul lettino sarebbe consigliata, così come un’esposizione graduale. Il ricorso all’abbronzatura artificiale non dovrebbe superare le 10-15 volte l’anno. Chi ha colori naturali chiari, le rosse o le bionde, e chi ha molti nei dovrebbe assolutamente evitarne l’uso.
Come si dice, pare che il gioco non valga la candela, visti i grossi dubbi che permangono sulla nocività delle lampade abbronzanti e forse basterebbe mangiare più verdura e aspettare l’estate per acquisire quel colorito che tanto amiamo, senza mai sottovalutare il fascino di una pelle lattea.
