Se il cognome Fendi è universalmente riconosciuto come sinonimo di lusso Made in Italy, Ilaria Venturini Fendi è invece il nome che nel mondo glamour si associa alla moda etica. Sì perché la rampolla della famiglia è da anni impegnata nella promozione di accessori ecologici e riciclati, di cui sono note soprattutto le borse che si possono trovare presso RE(f)USE, lo spazio romano nato appositamente per ospitare queste creazioni. Frutto della volontà di coniugare moda e progetti etici è Carmina Campus, marchio che identifica gli accessori nati dal riuso di materiali di scarto e che ha collaborato intensamente già negli anni scorsi con agenzie di solidarietà internazionale in diversi paesi africani.
In occasione di AltaModa AltaRoma, la manifestazione capitolina dedicata all’alta sartorialità, Ilaria Venturini Fendi torna all’appuntamento con Ethical Fashion. Proprio nel suo spazio RE(f)USE si terrà sabato 29 gennaio alle ore 17 una lezione di economia sostenibile, a cura di Fabrice Leclerc, docente di Strategia e Imprenditorialità alla SdA Bocconi, esperto di green management e innovazione. ‘The good business performance’ è il tema dell’incontro, che Leclerc svilupperà attorno all’attuale crisi – economica, sociale e ambientale – e a come si potrebbe cogliere una nuova e vincente opportunità modificando il modo di agire della classe manageriale.
“L’obiettivo” dice Ilaria Venturini Fendi “è che la parola ‘etica’ non serva più a connotare una nicchia. Tutto il sistema moda potrebbe e dovrebbe far suoi certi parametri, rendendo superflua questa distinzione”. Per rendere possibile la moda etica occorre che il consumatore sia coinvolto, che la trasformazione culturale provenga dal basso.
Carmina Campus è un progetto nato nel 2006, quando la figlia di Anna Fendi, una delle sorelle fondatrici del famoso marchio, ha lasciato l’azienda in cui era direttore creativo degli accessori, e ha deciso di dedicarsi alla vita di campagna all’insegna del biologico. Tornata a fare la designer, ha sviluppato il progetto Carmina Campus dando vita a pezzi unici, dalle borse ai mobili, nati da lavorazioni artigianali e materiali di riciclo. Ha avviato progetti nelle comunità rurali dell’Africa, portando in quei luoghi non solo charity ma insegnamenti preziosi, istruzione e avviamento al lavoro artigianale. L’esperienza creativa di Carmina Campus, le sue linee di borse e accessori e i progetti sviluppati (uno dei tanti è la collaborazione con l’agenzia Onu – Oms ITC International Trade Centre per la fornitura di know-how a comunità marginalizzate che producono semilavorati e borse fatte al 100×100 in Africa) rientra nel tema della good business performance che verrà approfondito da Leclerc.
The good business performance
Sabato 29 gennaio 2011 Ore 17.00
RE(f)USE , Via Fontanella Borghese 40, Roma
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