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Il food design che veste la moda

Quando il design confeziona abiti e accessori con il cibo il risultato è effimero, quindi prêt-à-porter! La moda è per tutti i gusti, letteralmente, ma off-limit per l’armadio!

collana di cioccolato Barbara Uderzo

Il vestito fatto di carne (vera) indossato da Lady Gaga agli MTV Video Music Awards 2010, non solo ha destato scalpore, nel bene e nel male, ma anche ha fatto scuola. In realtà, l’idea (sanguinolenta) di vestire con il cibo di Franc Fernandez, non è una novità assoluta, perché il food design è letteralmente di moda già da un po’.
Stilisti e fashion designer, infatti, già da tempo declinano il cibo a materiale inedito per confezionare abiti e accessori vietati all’armadio, per ovvi motivi. L’effimero della moda, con il food design, non può essere più prêt-à-porter di così!
Il portfolio del fotografo Ted Sabarese conta molti scatti in cui il cibo è soggetto privilegiato, ma con il progetto Hunger Pains la fotogenia degli alimenti è andata oltre, diventando una collezione (per uomo e donna) di 5 abiti/pezzi unici ideati da un team di 15 progettisti e realizzati a mano. I materiali utilizzati, pane, pasta, carne, frutta, verdura e dolci, assemblati ad arte, diventano un abito a sirena di carciofo, una mini fatta di baguette oppure pantaloni per lui al profumo di pancake.
Sul fronte degli accessori, la fantasia dei designer è, volendo, ancora più spinta. Ci sono i gioielli in cioccolato e foglia d’oro di Barbara Uderzo, ma anche gli orecchini di praline a forma di cuore visti all’ultimo Chocolate World Heritage 2011 di Hong Kong.
Il vizio del cioccolato cade anche ai piedi del feticcio per antonomasia, le scarpe. In stile underground, le Sneakers fondenti (o al cacao bianco) realizzate da +41, oppure, per una doppia passione glamour le scarpe con tacco alto di Gayle’s Chocolates: lucide e glitter nei sabot elegantissimi, azzardate nelle versioni zebrate o arancio, in stile burlesque, oppure a pois, ma anche lasciate al naturale, dal fondente al bianco. Tutte con applique da mangiarsi con gli occhi.


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