Ha trasformato il mondo della moda e il concetto di femminilità, e ha impresso il suo nome nel firmamento delle donne ‘rivoluzionarie’: Mademoiselle Coco Chanel non solo continua ad influenzare lo stile, ma viene periodicamente celebrata con mostre e film a lei dedicati. Attualmente è Shanghai la città che ne omaggia il lavoro, presso il Museo di Arte Contemporanea – MoCA, con una mostra dedicata al marchio Chanel dal punto di vista della dimensione storica e creativa.
‘Culture Chanel’ è il titolo dell’esposizione che, dal 15 gennaio al 14 marzo 2011, interpreta l’universo di Mademoiselle attraverso i suoi disegni, i pezzi iconici della maison, ma soprattutto attraverso le sue fonti di ispirazione. La stilista infatti trascorse la sua vita circondata da grandi artisti che ne influenzarono la prospettiva e il concetto di creatività stessa: i pittori Pablo Picasso e Salvador Dalì, il poeta Jean Cocteau, il compositore Igor Stravinsky.
Un percorso curato da Jean Louis Froment che parte da Coco Chanel per poi ramificarsi in quelle che furono le sue ispirazioni artistiche e letterarie, arricchito da curiosità e aneddoti sull’evoluzione del marchio, come l’origine del suo simbolo, la doppia ‘C’, nato perché ispirato alle vetrate affrescate dell’abbazia di Aubazine, minuscolo paesino francese dove la stilista visse parte dell’infanzia in un orfanotrofio. Così come il mosaico in pietra a forma di stella presente nel convento – istituto che ispirò i ‘Bijoux de Diamants’, la famosa collezione di gioielli presentata nel 1932 nella casa della stilista stessa.
La mostra è suddivisa in cinque sezioni: Origine, Astrazione, Invisibilità, Libertà e Immaginario, cinque parole chiavi per capire l’universo Chanel e il suo contesto culturale. Sono circa 400 i pezzi esposti, di cui un centinaio provengono da prestiti da collezioni private, tra cui bozzetti, abiti, profumi, accessori, filmati e fotografie che raccontano l’evoluzione dell’estetica secondo Chanel, capace di fermare il tempo tanto da essere ancora oggi influente. Un’eredità creativa che House of Chanel ha tramandato fino a Karl Lagerfeld, come una forma di dialogo che non abbandona mai le importanti interconnessioni tra artisti.
Una mostra che omaggia la maison ma soprattutto la donna che ne è stata l’artefice, colei che ha portato la rivoluzione nel look femminile, dalla petite robe noir – il vestitino nero iconico, al tailleur, il jersey, lo stile alla ‘garçonne’, ovvero della donna che, pur cercando l’eleganza e la femminilità, ha bisogno di stare comoda perché è ormai emancipata e dinamica. Non si possono dimenticare poi il taglio corto di capelli che proprio Mademoiselle Coco lanciò (pare per un incidente domestico in cui le si bruciarono i capelli), rivoluzionario per lo stile dell’epoca, e l’intramontabile profumo, forse il più noto al mondo, Chanel n°5. Insomma, una donna che ha cambiato radicalmente i costumi della sua epoca e che continua ad influenzare quelli di oggi proprio diffondendo la ‘Culture Chanel’.
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