Lampadine ad incandescenza e sacchetti di plastica: tutt’altro che “wanted”, eppure banditi. Ovvero fuori legge, ufficialmente non più a largo consumo. Creazioni del progresso ma illusioni di comodità, infatti, sono causa di impatto deleterio sull’ambiente e per questo sostituiti con altro, cioè lampade a basso consumo (ma anche LED) e sacchetti di carta (ma anche in materiali biodegradabili).
L’ecodesign applicato al lighting approva questa svolta a favore dell’ambiente, sfruttando duttilità, eleganza semplice, estetica e funzionalità della carta come materiale per luci che evocano, esaltano e proteggono la Natura stessa. E ironizzano sullo spreco tout-court.
Tord Boontje, più che designer è sensibile osservatore della flora terrestre e paziente cesellatore, che nella carta vede un materiale da cui ricavare paralumi dal gusto fuori del comune, veri e proprie sculture di ricami. Si tratta di lampadari a sospensione nati in carta che poi Artecnica ha tradotto in alluminio e metallo, anche colorati.
Da un’attenta osservazione dei dettagli, mixata a fantasia e tecnologia, nascono le creature ad intarsio di Future Flora: Rugiada, Nadine (foto) e Laure, non sono fiori, né boccioli. Piuttosto, una nuova specie. Midsummer, invece, è una cascata di rami, foglie e fiori, apparentemente intricata e confusa, ma piena di luce, su carta intagliata a mano e nessuna colla.
EcoCentric e il sito-gemello NigelsEcoStore, propongono due creazioni opposte fra loro, ma a tutta ecologia. L’una, Flair Lamp Shade è un paralume in carta riciclata, realizzata a mano, che ricorda la corolla di un tulipano. Paper Bag Pendant Light, invece, è una shopping bag di carta rovesciata sui cui lati la sagoma di una vecchia lampadina ad incandescenza sembra dondolare. Ironia pop fuori di dubbio!
Infine, più ecodesign di così non si può, Enina Waelstham realizza per Mormel Design, FOUND FORM, bellissime lampade da tavolo che elogiano il riciclo, fatte di piccoli oggetti comuni rivestiti in cartapesta lasciata al naturale.
