Non è un caso che l’Acqua di Colonia, essenza delicata famosa in tutto il mondo, si chiami proprio così. La sua storia ha origine, infatti, proprio dall’affascinante città tedesca sulle rive del Reno ed inizia con un “c’era una volta un maestro profumiere di origine italiana…” chiamato Giovanni Maria (ma qui meglio conosciuto come Johann Maria) Farina. Esperto di essenze Farina portò con sé dal Piemonte i segreti della distillazione e il genio creativo che gli fecero mischiare nel 1709 le fragranze di limone, bergamotto, arancio, mandarino, limetta, cedro e pompelmo, ottenendo come risultato un profumo leggero ma inconfondibile.
L’intuizione non finì qui: Farina decise infatti di chiamare la sua invenzione Acqua di Colonia (Kölnisch Wasser) trasformando così un prodotto di successo nel simbolo senza tempo della città. Già perché l’acqua incantò talmente nobili e intellettuali (anche Goethe era tra i suoi clienti) che la sua fama superò ben presto i confini nazionali e oggi non c’è nessuno che non la conosca. Senza contare che l’ottava generazione della famiglia è ancora produttrice di quella che viene ormai indicata semplicemente come “colonia”. È così che la bella Köln – suadente metropoli fluviale, caratterizzata dall’imponente bellezza della Cattedrale gotica e da un centro storico di origine romanica – conserva i luoghi da cui si è generata una “star”, ovvero l’antico laboratorio del profumiere, oggi museo di 3 piani.
Qui, tra ampolle e botti, si riscoprono le fragranze con oltre 300 anni di età, ma anche metodi e procedimenti, dalla distillazione all’enfleurage, e la riproduzione della bottega dove operava il maestro. La storia del profumo di Colonia prosegue poi verso Glockengasse dove si trova l’elegante edificio in cui nacque il rinomato marchio di acqua di colonia e di altre fragranze “4711” (dalla numerazione civica del palazzetto imposta da Napoleone ai tempi dell’occupazione) meritevole almeno di una visita per la sua galleria e lo spazio didattico dove si apprende l’arte di creare profumi.
Fra le altre cose – la birra Kölsch; le strade dello shopping Schildergasse, Hohestrasse e la “sciantosa” Mittelstrasse; gli 8 ponti sul Reno; le chiese romaniche e la moschea – Colonia è anche la città del museo della cioccolata e di una delle aziende di sua maggiore produzione, la Stollwerk. Il Schokoladenmuseum è un viaggio al centro del mondo del cioccolato: dalla pianta (con una grande serra dove oltre alle fave di cacao ci sono anche palme, banani e piante tropicali) ai macchinari che lo lavorano, con una “deliziosa” sopresa finale: una fontana da cui zampillano 200 kg di cioccolata. Periodo più indicato per le visite? Carnevale, “quinta stagione” di Colonia è un susseguirsi di sfilate e balli in maschera.
Indirizzi utili
www.koelnturism.com
Leggi anche:
Colonia, la città del Duomo