“All’origine delle mie partenze non c’è solo un fine giornalistico o narrativo, ma un’emergenza legata alla mia identità di donna e di cittadina”, scrive Francesca Bellino nella nota introduttiva alla sua raccolta di reportage di viaggio “Uno sguardo più in là”. E prosegue, riguardo alla sua attività di giornalista, “Si scrive per restituire al mondo meraviglia e sdegno, stupore o indignazione. Il tutto in un processo infinito: non si smette mai di viaggiare”.
Il libro che Francesca Bellino ha appena pubblicato è una raccolta di reportage che la giornalista ha pubblicato su importanti riviste e quotidiani italiani e stranieri (Clarin, Il Venerdì di Repubblica, Il Foglio, Il Mattino, Diario). Leggendolo, però, si abbandona presto l’impressione di un’antologia di articoli slegati e ci si lascia immergere in quello che appare piuttosto come un unico, lungo reportage in cui la meta non è un luogo specifico, ma il viaggiare stesso.
Interi paesi o continenti colti da uno sguardo curioso e affamato di dettagli e particolari che possano dare un senso allo shock culturale che qualsiasi viaggiatore, abbandonate le spoglie del turista, non può fare a meno di provare viaggiando: e così l’infinito dell’India si riflette nelle storie della comunità cristiana del paese, che vive in pace con altre in alcuni luoghi del paese o perseguitata in altri, mentre l’abbraccio del vento caldo che soffia in Tunisia restituisce le immagini di un Ramadan estivo, vissuto al calare del sole quando tutto torna possibile, o del paesaggio da “Guerre stellari” del deserto che custodisce Matmata, o ancora della porta di Kairouan, a cui Paul Klee dedicò uno dei suoi quadri più famosi.
E ancora, rimbalzando da un capo all’altro del mondo, si cammina per le strade di New York ascoltandone la musica incessante, che proviene da fonti molteplici e non tutte localizzabili per concentrarsi nel “Nublu“, uno dei club più frequentati da successive ondate di “nuove generazioni” newyorkesi o, nel Cono Sud del continente americano, si cerca di trovare la chiave di accesso al misterioso “barrio Once”, il quartiere ebreo di Buenos Aires.
Un viaggio quasi concentrico, che ha diversi centri nevralgici e tra questi anche l’Italia, con i quartieri “multiculturali” di Piazza Vittorio a Roma o di San Salvario a Torino, la Potenza del poeta Vito Riviello o la Salerno che riscopre nella sua movida notturna un gemellaggio ideale con Barcellona.
Non si smette mai di viaggiare, sacco in spalla o con l’immaginazione: è questa, secondo l’autrice, l’essenza stessa dell’essere umano, e rinunciarci o dimenticarlo per rinchiudersi in bozzoli statici in qualche modo significa privarsi proprio di quest’essenza, della propria umanità.
Autore: Francesca Bellino
Titolo: Uno sguardo più in là
Editore: ARAM & Betmultimedia
Pagine: 158
Prezzo: € 13,00