Arrivano puntuali ogni anno. Ed ogni anno se ne parla male, si criticano per la loro bassezza culturale, si grida che non se ne può più, e poi sfondano il botteghino. Ormai la classificazione "cinepanettone" è di uso comune, da quando, nell’ormai lontano 1983, "Vacanze di Natale" di Carlo Vanzina arrivò nelle sale italiane. Inoltre, dopo la separazione della storica coppia Boldi – De Sica, si assiste ormai ad un raddoppio, con il primo da una parte e il secondo dall’altra, a contendersi, in singolar tenzone, lo scettro di film più visto durante le vacanze natalizie.
Non ci sono commedie americane che tengano, ogni dicembre l’attenzione è tutta per loro. Per una volta il cinema italiano vince. Tra tanti film nostrani di qualità, opere di valore, commedie curate e divertenti, vince la risata crassa ed il clichè. Probabilmente anche perché è Natale e si sente la necessità di staccare la spina e di fare una bella lavatrice al cervello. O perché è rassicurante andare a vedere un film già visto, con gli attori che fanno sempre gli stessi ruoli e la sexy bellona di turno.
Il film con Massimo Boldi ha tentato il sorpasso uscendo già il 26 novembre. "A Natale mi sposo", con la regia di Paolo Costella, ha i soliti ingredienti: la località altolocata, cioè Saint Moritz, attori macchiette come Massimo Ceccherini e Vincenzo Salemme e le belle donne, come Nancy Brilli ed Elisabetta Canalis. "Natale in Sudafrica" è invece il film diretto da Neri Parenti che, dopo l’India e l’America, porta i suoi eroi a fare un safari. Il film, in uscita il 17 dicembre, è diviso in due episodi che vedono come protagonisti Christian De Sica nel primo e Massimo Ghini nel secondo, separando così la coppia comica consolidatasi negli ultimi anni. Belen Rodriguez è la donnina da commedia scollacciata del film, e Laura Esquivel (protagonista di "Il mondo di Patty" l’amata telenovela per ragazzini) il nome di richiamo per i più piccoli.
E ogni anno il dubbio amletico è: gli italiani davvero vogliono tutto questo? O, avendo a disposizione (senza doverselo andare a cercare con fatica, sia chiaro) prodotti di livello più alto cambierebbe il loro spirito critico?