Nel luminoso pantheon della letteratura a volte si aprono degli inspiegabili buchi neri dai quali possono uscire meraviglie. E’ il caso di Silvina Ocampo, scrittrice e poetessa argentina di cui ci si era praticamente dimenticati e che in vita non ebbe troppo successo, anche a causa di una biografia tutt’altro che comune.
Definita per molto tempo “il segreto meglio custodito” della letteratura argentina, Silvina è vissuta all’ombra di diversi giganti: la sorella, Victoria, bellissima e perno centrale della vita culturale argentina del primo ‘900; il marito, Adolfo Bioy Casares, anche lui scrittore, bellissimo, ricchissimo e animatore di salotti; Jorge Luis Borges, che fu amico della coppia fino alla fine, e che definì – evidentemente inascoltato per molto tempo – Silvina semplicemente “geniale”.
La casa editrice La Nuova Frontiera propone ai lettori italiani una selezione di splendidi racconti di quest’autrice, raccolti con il titolo “Un’innocente crudeltà”, curati da Francesca Lazzarato. Un viaggio nel mondo di Silvina e nella sua perenne infanzia. I racconti della Ocampo infatti sono popolati da bambini: bambini felici, bambini tristi, che giocano o che piangono. Ma non vi aspettate assolutamente un mondo melenso e zuccheroso. L’infanzia è letta da Silvina attraverso il filtro di una caratteristica assolutamente infantile: la crudeltà, innocente e lieve, di cui possono essere protagonisti i bambini e che spesso non viene colta e lascia sbigottiti gli adulti.
I racconti, brevi e quasi lapidari, ruotano attorno a questo tema: un umorismo nero sottile e raffinato, un alone di leggerezza e – in fondo – tenerezza, un gusto perverso per l’ironia spiazzante attraversano quadretti in cui le azioni più crudeli e malvagie vengono compiute da piccoli “angioletti” sotto lo sguardo degli adulti, che ne rimangono spesso vittime. Eppure quegli angioletti non si trasformano mai in piccoli demoni: restano quello che sono, bambini che ascoltano e osservano il mondo dei grandi, lo comprendono a modo loro e agiscono di conseguenza.
Silvina Ocampo disse una volta che “attraversare l’infanzia è una dura prova per la ragione”: lei stessa conservò aspetti della sua personalità e della sua vita profondamente legati all’universo infantile, che ricorda, o meglio, reinventa, nei suoi racconti. Una lezione a tutti i grandi, che credono di aver capito il mondo dei bambini soltanto perché, molto tempo prima, lo sono stati anche loro.
Autore: Silvina Ocampo
Titolo: Un’innocente crudeltà
Editore: La Nuova Frontiera
Pagine: 185
Prezzo: € 15,00
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