Quando si parla di giovani, soprattutto nell’età cruciale dell’adolescenza, le prime associazioni di idee che vengono in mente sono quelle relative ai pericoli che corrono – cattive compagnie, abitudini pericolose – o ai modelli negativi che assorbono dai media e che tendono a riprodurre acriticamente.
Per questo leggendo la storia di Andrea e guardando le immagini che lo ritraggono nel libro fotografico “Sentire l’aria” (che è anche il titolo del documentario che accompagna il libro) si rimane spiazzati e quasi senza parole.
Andrea è un adolescente che per il mondo esterno potrebbe essere classificato come “difficile”: irrequieto, insofferente degli spazi chiusi, rifiuta la scuola e sta bene solo quando è in compagnia degli animali. Non nasce in una famiglia disagiata: suo padre è chirurgo, sua madre insegnante. Il guscio protettivo della mentalità borghese costruito dai genitori attorno ad Andrea si sfalda però quando, a 16 anni, il ragazzo annuncia di voler diventare pastore. Affascinato da un mondo, quello della pastorizia, che nel suo territorio – siamo nel biellese – ha tradizioni antiche e rispettate, e soprattutto desideroso di stare all’aria aperta, a contatto con una natura che ha sul suo carattere irrequieto un effetto terapeutico, Andrea viene preso sotto l’ala protettrice di Niculìn, un vecchio pastore del posto, che gli insegna il mestiere. Nel giro di due anni, alle soglie della maggiore età, Andrea si stacca dal suo maestro e, con un gregge tutto suo, si avvia ad una vita che ha scelto e che lo rende felice.
Il progetto “Sentire l’aria”, realizzato da Manuele Cecconello e Andrea Taglier, si è dato come obbiettivo quello di seguire Andrea, Niculìn, i fedeli cani Dora e Birba e le duecento pecore del gregge per un periodo di due anni. Il prodotto finale è una sorta di “romanzo di formazione” per immagini, che documenta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di un ragazzo che sceglie la natura per immaginarsi un futuro. La scelta di Andrea infatti è anche una scelta economica: nell’ambito di un progetto di recupero condotto dalla Camera di Commercio di Biella in collaborazione con l’Agenzia Lane d’Italia e con il contributo della Regione Piemonte, finalizzato alla valorizzazione delle lane locali piemontesi, Andrea – e gli altri pastori del biellese – vendono la lana delle loro greggi, che viene lavorata in laboratori locali artigianali e trasformata in manufatti lanieri – abiti, accessori, tappeti.
Insomma, Andrea non è un disadattato, un’anima in fuga: è un ragazzo pienamente inserito nel XXI secolo, ma che ha scelto di starci in modo diverso, nell’unico modo che gli consente di sentirsi davvero felice
Autore: Andrea Taglier (fotografie), Manuele Cecconello (film)
Titolo: Sentire l’aria
Editore: Prospettivanevskij
Pagine: 160