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Parigi sotto l’obiettivo. Il Mese della fotografia

La Maison européenne de la photographie, che coordina a Parigi il Mese della Fotografia, organizza una mostra che esplora tutti i territori del visibile, dallo sbarco sulla luna alle guerre più recenti

Fotografa

Il Festival della fotografia è un appuntamento biennale che quest’anno compie 30 anni e che è in grado di coinvolgere attorno alla creazione fotografica l’intera città di Parigi, musei, biblioteche, centri culturali, gallerie e anche boutique, attirando un vasto pubblico di appassionati e di curiosi. Il tema di quest’anno è  l’extrême. La Maison européenne de la photographie, che coordina l’evento, organizza una mostra che esplora tutti i territori del visibile, dallo sbarco sulla luna alle guerre più recenti. Il tutto grazie a numerose opere contemporanee firmate da artisti della fotografia come Pierre Molinier, Robert Mapplethorpe, Andreas Serrano e Peter Witkin, tanto per citarne alcuni.

Ma in occasione del festival molte delle opere della collezione (che conta in tutto oltre 20.000 scatti) varcano la soglia della Maison e vengono messe a disposizione di altri 50 luoghi di esposizione, diffusi in tutta la città, dove vengono allestite mostre tematiche di grande interesse. Così, al Museo Cernuschi viene illustrata, attraverso 108 fotografie realizzate in più di cento anni, l’attività di una prestigiosa istituzione orientalista ( l’École Française d’Extrême-Orient) che fin dal 1907 ha impiegato le proprie forze per riportare alla luce la città di Angkor in Cambogia, invasa e ‘mangiata’ dalla giungla.

Al Petit Palais, si festeggia il 25mo compleanno dell’associazione Reporters sans frontières, e si riflette sulla libertà di espressione attraverso gli oltre 100 intensi scatti di Pierre e Alexandra Boulat, padre e figlia fotoreporter che hanno raccontato con grande maestria e umanità spaccati di vita quotidiana e importanti eventi del secolo scorso, come la caduta del muro di Berlino. E c’è anche chi, fortunatamente, non dimentica di rendere omaggio alle donne (Galerie des bibliothèques 22, rue Malher) raccontando 150 anni di storia al femminile attraverso 200 fotografie: ritratti, foto d’arte, foto documentarie, che appartengono alla biblioteca Marguerite Durand (1864-1936), pioniera del femminismo francese nonché fondatrice di uno dei primi giornali interamante redatti e amministrati da donne.

Queste sono solo alcune delle iniziative che puntellano il Festival capace di coinvolgere e stimolare la città, senza rimanere confinato esclusivamente nel proprio ambito. Ne è una ulteriore conferma la mostra fotografica dal titolo “Mes souliers me content…” allestita  nella boutique di Estelle Yomeda (4 Rue de Normandie, dal martedì al sabato dalle 13 alle 19). Ballerine, stivali, mocassini, sandali, stiletti, salomé, esistono mille e una scarpa, una per ogni umore e ogni carattere. E grazie ai lavori di Gaëlle Callac e Catherine Large ispirati alle creazioni della Yomeda, viene raccontata ed evocata anche la mitologia che gira attorno a questo seducente accessorio.

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