Un museo “a luci rosse” per raccontare il lato erotico di Amburgo. La seconda città più grande della Germania fiorita sulle sponde dell’Elba e tra i porti più importanti d’Europa ha tante storie da raccontare di cui molte ambientate nel “chiacchierato” quartiere di Sankt Pauli. Terra di confine di marinai provenienti da tutto il mondo – sono circa 13mila le navi che sbarcano ogni anno nel porto – e di fumose taverne, la zona è stata per lungo tempo associata alle donne in vetrina di Reeperbahn, ai locali di streep tease, alla fama internazionale della prostituta di origine italiana Domenica. Come intonava Hans Albers, celebre attore e cantante tedesco, “sulla Reeperbahn a mezzanotte e mezzo” si accendeva la vita notturna e “peccaminosa” che si sarebbe spenta solo alle prime luci dell’alba, con una colazione nella sala delle aste del pesce del Fischmarket.
Oggi accanto alle ragazze di Hebertstrasse ha preso forma un quartiere moderno e vitale, ricco di locali di tendenza, ristoranti, discoteche, dove giovani artisti promotori di nuove mode convivono con le vecchie generazioni, e dove il colorato disordine che da sempre contraddistingue St. Pauli è fonte attrattiva per tutta la città. Così per le vie si incontrano le sperimentazioni dei divertimenti dei nostri giorni e “luoghi sacri” della città come lo Star Club dal quale i Beatles mossero i primi passi. La necessità che questo e tanto altro -come ad esempio l’incendio del 1842 – non si disperda nella memoria rende meno bizzarra l’idea del St. Pauli Museum al n. 17 di Davidstrasse, che conserva la lunga storia che ha originato queste parti, con cimeli e raffigurazioni ma anche con le opere di Erwin Ross, il “Rubens di Reeperbahn”, e con diverse stramberie tra cui i particolari bagni psichedelici.
L’indole sexy di Amburgo tutt’altro che penalizzarla ha contribuito al fascino della città anseatica che sull’essere un porto di mare ha costruito la propria originalità: non solo città di marinai, ma anche degli scorci romantici sull’Elba del caratteristico ed elegante villaggio di Blankenese, dell’ambizioso progetto urbano di Hafencity, di merci provenienti da tutto il mondo stoccate negli edifici in stile gotico con frontoni e torrette del più grande complesso di magazzini di Speicherstadt, e dell’antico tunnel che attraversa il fiume da una sponda all’altra, cui si giunge con gli storici ascensori che scendono fino a 24 metri di profondità. Simbolo di grande libertà – come inneggia la strada Große Freiheit – Amburgo sventola la bandiera di una città cosmopolita e apolide, creativa e fuori dagli schemi.
Indirizzi utili
www.visit-hamburg.it
www.st-pauli-museum.com
Leggi anche:
Un sottomarino per Amburgo