Oggigiorno può sembrare assurdo, eppure la fotografia, fino ad un certo punto, era intesa solo in bianco e nero, perché quella a colori era considerata volgare, troppo cruda. Il cambiamento di questa prospettiva non fu facile, tanto da far considerare William Eggleston un vero e proprio rivoluzionario. Fu forse il primo ad intendere le potenzialità del colore e ad utilizzarlo in maniera poetica. Nella sua mostra presso il Museum of Modern Art di New York, del 1976, accompagnata dall’importante catalogo dal titolo William Eggelston’s Guide, si vide per la prima volta l’esposizione di foto a colori in un museo di tale importanza. Furono anni di fermento culturale per l’artista, che venne in contatto con Andy Warhol e il suo circolo. Sviluppò una poetica sempre più precisa, sperimentando anche altre forme d’arte, come il video.
La retrospettiva dedicata all’artista, presso il LACMA di Los Angeles, è un’opportunità rara per calarsi interamente nel suo mondo. ‘William Eggleston: Democratic Camera—Photographs and Video, 1961–2008’ è il titolo, si tratta quindi di un corpus di opere cospicuo, fatto di fotografie e di video, in cui spicca il suo concetto di arte democratica. L’idea era quella di riprendere il mondo circostante senza distinzioni di sorta, è così che sfilano davanti ai nostro occhi foreste e scene di vita quotidiana, città in rovina e paesaggi del Sud. Eppure, lo sguardo non può essere neutro e, spesso, dalle sue opere, trapela un senso d’inquietudine, proprio laddove la normalità dovrebbe essere il tema principale.
Le circa duecento fotografie partono dai suoi primi esperimenti in bianco e nero per arrivare alle sue opere più conosciute – come la serie “Graceland” sui luoghi legati ad Elvis Presley – inoltre saranno accompagnate da una serie di incontri e discussioni sull’arte del grande fotografo.
Dal 31 ottobre 2010 al 16 gennaio 2011
LACMA – Los Angeles County Museum of Art
5905 Wilshire Boulevard,
Los Angeles, CA, 90036
Per ulteriori informazioni
www.lacma.org
