Parlare di violenza sulle donne in tv, brutto a dirsi, ma non è mai stato così trendy, televisivamente parlando.
La spettacolarizzazione mediatica del crimine vero, infatti, per molti, oscuri motivi attrae il pubblico. Esperti e opinionisti parlano di distorsione, rischio di emulazione, diseducazione per i più giovani. Eppure i fatti di cronaca in cui le donne sono protagoniste loro malgrado, diventano opportunità per maratone tv, dirette, speciali e inchieste giornalistiche, extra a tema che addirittura modificano i palinsesti stabiliti, con ascolti da record.
Tuttavia, di passi avanti se ne sono fatti tanti, anche grazie alla tv e ai suoi protagonisti: Michelle Hunziker, per esempio, vittima di uno stalker (sbagliato dire fan, in questo caso), ha più volte invitato le donne a parlare, a denunciare, a non avere paura, raccontando, fuori di personaggio, la sua storia.
Poi ci sono (ancora pochi, a dire la verità) i passaggi tv per far conoscere il 1522, numero verde del Centro Antiviolenza donna e infine, c’è qualche trasmissione davvero seria e utile che rende la cifra delle cose, al di là degli ascolti, persino oltre i confini nostrani. Perché le donne subiscono in ogni parte del mondo.
Una di queste è Vanguard di Current al canale 130 di Sky, prodotto tv che attrae, certo, ma anche informa. Vanguard Internazionale, in onda tutti i martedì alle 21.10 e Vanguard Italia, il mercoledì alle 21.10, è il risultato del coraggioso lavoro di un team di giornalisti senza paura, addestrati alla produzione di reportage ad alto rischio, inviati nelle zone geo-politicamente più instabili del pianeta, generalmente off-limits alle telecamere.
Tante sono le inchieste affrontate da Vanguard (dalla mercificazione dei corpi, alla mutilazione dei genitali femminili, passando per prostituzione e abusi di ogni tipo, in lungo e largo il Globo), che si possono tutte rivedere integralmente, consultando la guida tv di Sky oppure al sito di Current tv.
Tuttavia, per questa settimana, la violenza di cui si parla è oltreoceano, negli Usa: si tratta di “Allarme Violenza Sessuale”, ai danni delle donne che vivono nelle riserve indiane americane. Delitti e stupri a livelli preoccupanti, che avvengono in quelle zone già di per se fonte di critiche feroci, che qualcuno chiama ghetti. Il messaggio è sempre lo stesso: se non ci sono abbastanza cultura, prevenzione e tutela, che siano le donne a difendersi, denunciando.
