Dopo il grande successo del film “Il diavolo veste Prada”, in cui un’impareggiabile Meryl Streep interpretava la tremenda direttrice del magazine di moda Runway, tutti hanno imparato che la moda d’oltreoceano aveva un’inossidabile imperatrice, Anna Wintour, la direttrice di Vogue America, a cui il personaggio di Miranda Priestley si ispirava abbondantemente.
Da questa parte dell’Atlantico però la moda ha un’altra sovrana, Carine Roitfeld. Direttrice dal 2001 dell’edizione francese di Vogue, Carine ha un carattere e una personalità altrettanto forti rispetto a quelle della Wintour, ma sicuramente differenti. Esplosiva, eccentrica, estroversa, Carine è la figlia di un famoso produttore cinematografico, Jacques Roitfeld: dopo un incerto avvio di carriera come modella – a 18 anni fu scritturata da un talent scout inglese per alcune campagne su riviste per adolescenti – Carine scopre che la sua passione è il giornalismo, e inizia a muovere i suoi primi passi nella redazione di Elle France.
Il suo successo come giornalista e la sua fortissima personalità che inizia a dettare tendenza nel mondo della moda la conducono nel giro di qualche anno ai vertici dell’editoria di moda in Europa. A Vogue arriva dopo aver collaborato con la rivista ad alcune campagne assieme al fotografo Mario Testino, con cui formerà un sodalizio artistico e lavorativo che dura ancora oggi. Prima di prendere in mano le sorti della rivista Vogue, Carine ha lavorato per la maison di Gucci come consulente di Tom Ford, e in seguito per Yves Saint-Laurent. Altri stilisti che devono molto alla sua penna e al suo fiuto sono Missoni, Versace e Calvin Klein.
Una vita professionale, completata una vita privata tutta all’insegna della moda: il suo compagno per trent’anni, Christian Restoin, è l’ideatore del marchio Equipment, e i suoi figli, Julia e Vladimir, seguono le sue orme lavorando come modelli. Adesso Carina sta per essere ulteriormente lanciata da una biografia a lei dedicata: a scriverla sarà Oliver Zahm, creatore del circuito editoriale Purple in Francia, di cui 2004 dirige il magazine Purple Fashion e intimo amico della Roitfeld. Esponente di una sorta di controcultura interna al mondo della moda e dell’arte, Zahm ha cercato di costruire svariati ponti tra il mondo della moda e quello dell’arte, e ha spesso trovato nella personalità di Carine Roitfeld un punto di riferimento essenziale per il suo lavoro. La biografia, che promette di svelare interessanti retroscena sulla moda continentale, uscirà in collaborazione con l’editore italiano Rizzoli: forse l’impatto di un libro sarà meno forte e pervasivo di quello di un film, ma di sicuro dopo questo libro anche Carine, come Anna Wintour prima di lei, diventerà un personaggio, uscendo dai circuiti del fashion system per interpretare, da eroina di un libro, la fiction della sua vita.