Il 27 agosto esce al cinema “Indovina chi sposa Sally”, scritto e diretto da Stephen Burke, una commedia romantica incentrata sul matrimonio, o meglio, su due matrimoni, dai presupposti singolari e che si scontrano nella stessa sala per ricevimenti.
La nevrotica Sophie (Jade Yourell) sposa per la seconda volta Freddie (Tom Riley), mentre Sally (Sally Hawkins) sposa Wilson (Ariyon Bakare) perché ha un bisogno disperato di soldi. Due matrimoni atipici, con due spose bellissime e molto diverse tra loro, anche fisicamente: la prima ha una corporatura più mediterranea, la seconda è magra e longilinea. Le due donne indossano abiti che accentuano le proprie caratteristiche: Sophie ha un abito ampio e ricco, mentre Sally porta un vestito corto, semplice e lineare.
Certo, la costumista ha volutamente scelto per le attrici due abiti non proprio bellissimi, ma il confronto tra le loro corporature, temperamento e stili, ci ha invogliato a fare qualche approfondimento ed eccoci a parlare con chi di spose se ne intende: Lucia Zanotti Kissing, direttrice creativa dell’Atelier Aimée Montenapoleone.
Come scegliere il vestito che si adatta meglio al proprio fisico e lo valorizza: è preferibile equilibrare una corporatura esile con un abito vaporoso o marcare quest’aspetto con un tubino aderente?
“In linea generale, bisogna considerare che gli abiti a redingote asimmetrici aiutano a snellire i fianchi. I corsetti steccati disegnano le forme e contengono perfettamente. Gli abiti stile impero, invece, valorizzano il seno e nascondono bene pancia e fianchi”.
Nel giorno del matrimonio consiglia di puntare sulla sobrietà o di osare, approfittando del fatto che si tratta di un giorno speciale in cui la sposa è l’assoluta protagonista e catalizza l’attenzione di tutti?
“Il matrimonio deve assolutamente rispecchiare la sposa. Una ragazza solare, romantica, estroversa e abituata nella vita ad osare con gli abiti, saprà perfettamente portare anche quel giorno un abito particolare. Al contrario, se una ragazza è abituata a vestire in modo semplice e sobrio difficilmente si saprà muovere con indosso un abito eccentrico. Sebbene possa accadere anche il contrario, cioè che una ragazza decida di osare e ci riesca divinamente… Purché sia consapevole andrà tutto benissimo e sarà splendida!”.
Per ciò che riguarda il troppo spesso trascurato rapporto tra abito e cornice, chiesa o comune che sia, locale al chiuso o giardino all’americana, ecco alcune preziose indicazioni: “Se ci si sposa in una cattedrale è meglio evitare l’abito corto, che invece si adatta perfettamente ad un matrimonio in spiaggia o all’aperto. Noi spesso proponiamo abiti con gonna staccabile che permettono alla sposa di entrare in chiesa in lungo e poi di “trasformarsi” in corto per il ricevimento”.
Sebbene ci siano delle scelte assolutamente da non fare, come “le scollature troppo pronunciate, l’abbronzatura eccessiva e il trucco troppo marcato, dal momento che la sposa deve essere un’apparizione, quasi un angelo”, ciò che è da ricercare di più è il naturale scoccare di quella scintilla in grado di miscelare perfettamente la propria personalità con la scelta stilistica effettuata: “Fateci caso, nel 90% delle occasioni in cui si dice che l’abito della sposa era bellissimo, lo si dice proprio quando si intuisce che la ragazza non avrebbe potuto indossare altro. Non si tratta quindi esclusivamente di un’oggettiva valutazione del taglio dell’abito, del tessuto, del ricamo, ma di una vera alchimia tra il vestito e colei che lo indossa. È difficile da spiegare, ma questa è la magia dell’abito da sposa: ognuna ha il proprio, e quando lo indossa solo lei saprà capire che quello è proprio il suo”.
Tra tradizione e tendenze: quello degli abiti da sposa è un settore molto particolare. Quale di questi due elementi prevale nella scelta dei colori, dei tessuti e dei modelli?
“Il colore della sposa per eccellenza è soprattutto l’avorio, che negli anni si è venuto a sostituire al bianco ottico ed in alcuni casi l’ecrù, una sorta di avorio più caldo. L’ultimo periodo ha visto il boom del glicine, soprattutto per i particolari come fasce sotto seno, fiori e ricami. Il colore da qualche anno aiuta moltissimo nell’organizzazione del matrimonio perché viene a creare il link di tutti gli aspetti della cerimonia: partecipazioni, bomboniere, confetti, fiori e centrotavola. Ultimamente, infatti, piace molto l’idea di poter coordinare tutto.
I tessuti più classici, da sempre sinonimo di sposa, restano la duchesse, il mikado e l’organza di seta. Anche se ultimamente stanno piacendo molto anche le garze, magari stampate, i tessuti decupé, le leggerissime georgette e la charmouse, che dona la stessa lucentezza della duchesse, rimanendo leggera e fluttuante.
A tutte le spose, comunque, accorrono in aiuto la fantasia e la creatività delle maison, i cui stilisti “propongono continuamente scelte nuove. Atelier Aimée Montenapoleone, per esempio, proporrà l’anno prossimo degli splendidi abiti-fiore con gonne a petali di organza decupé, stampe di bouganville ed ibiscus dai colori pastello: il rosa e il verde in sfumatura oppure il più intenso fucsia sostituiranno il tradizionale glicine”.
Dunque, quale sposa veste bene? Una risposta definitiva non c’è, perché ogni matrimonio è caratterizzato dalla propria unicità. Fate tesoro di tutti i consigli, ma ricordate che, come ribadisce la stessa Kissing, “ciò che conta è come la ragazza si sente e che tipo di matrimonio sogna. Se è giovane e romantica probabilmente opterà per un abito ampio e magari oserà col colore. Ma se si sentirà più sofisticata e avrà in mente un matrimonio elegante e raffinato, allora probabilmente preferirà un abito più classico”
Ma c’è qualcosa di cui la sposa non può fare assolutamente a meno nel giorno del proprio matrimonio?
“Il velo! Corto o lungo, con la balza (o calata che dir si voglia) bordato di pizzo, a mantiglia, ricamato oppure liscio. Non perdete l’occasione, che capita una sola volta nella vita, di indossarlo: fa emozionare, fa subito sposa e nelle foto crea un impatto ed un’emozione straordinaria”
Nell’immaginario collettivo le future spose sono clienti estremamente esigenti e capricciose: la sposa più “difficile” che ha vestito nei suoi tanti anni di esperienza?
"Una principessa araba che ha voluto che uno staff di sarte andasse nel suo paese per vestirla il giorno del matrimonio e per essere certa che tutto andasse per il meglio!"