Gaya Art Space, in Indonesia, è un luogo simile all’arcipelago che lo ospita: frammentato in tante piccole realtà. Il ristorante, la SPA e lo spazio espositivo, convivono insieme per formare un luogo unico, in cui ogni cosa viene fatta al meglio, come dimostra l’esposizione di Svetlana Ostapovici, promossa dall’associazione culturale Scatolabianca.
Human Warmth Traces – questo il titolo della personale – è curata da Martina Cavallarin ed inagugura il 24 luglio nello spazio di Bali. Il lavoro dell’artista moldava è originale ed intenso. Tramite una speciale apparecchiatura, dotata di un sofisticato sensore, ha rilevato le tracce di calore umano presenti negli ambienti e le ha fotografate. I ritratti dei luoghi sono in realtà ritratti degli uomini, con una tensione antropologica evidente.
D’altronde il suo lavoro ha sempre la caratteristica di parlare del genere umano attraverso gli spazi che vive e che spesso distrugge. Come nella serie fotografica dedicata agli incendi e alle catastrofi causate dall’uomo. Approdata alla fotografia dopo varie sperimentazioni, partendo da un uso del mosaico molto originale, è da sempre interessata agli effetti che l’uomo provoca sul mondo circostante, alla sua capacità distruttiva che è permeata di autolesionismo, troppe volte inconsapevole. Ciò risulta evidente nelle sue installazioni, costituite da materiali di recupero, a voler dare un senso a ciò che rimane dopo il distruttivo passaggio dell’uomo.
Il valore della mostra non risiede solo nell’originalità della tecnica e nel concetto di fondo; questo progetto è, in primis, esteticamente valido. I colori violenti e innaturali rendono gli ambienti tavolozze lisergiche, gli esseri umani manichini colorati, in un insieme che crea un mondo autonomo, ma in cu ogni foto è indipendente dalle altre.
Dal 24 luglio al 24 agosto 2010
GAYA ART SPACE
Jl. Raya Sayan , Ubud Bali
Indonesia
Per ulteriori informazioni:
www.gayafusion.com
www.scatolabianca.com
Didascalia opera:
Svetlana Ostapovici
Human traces 10, thermographic photo, 2010
