Sotto il tiepido sole della mattina, la città si sveglia e, di buon umore, inizia a muoversi. Tranquillamente le macchine imboccano le vie per gli uffici, i soliti sciami di ciclisti si riversano in strada e le metropolitane – mezzo di spostamento fuori moda durante il periodo estivo- scorrono sottoterra, riaffiorando di tanto in tanto, quasi a voler concedere qualche raggio di sole anche al conducente.
E’ l’immagine di una città che serenamente si dirige verso la stagione estiva, sulla quale se ne sovrappone un’altra, talmente diversa da risultare complementare. Come ogni anno, in questo periodo iniziano i festival musicali che, ambientati fuori città, offrono un’alternativa a coloro i quali hanno voglia di uscire da Berlino, senza rinunciare a feste concerti e cultura.
Le location più gettonate sono ovviamente i laghi, come ad esempio il Wannsee, che ne costellano le campagne attorno. Solitamente durano 3 o 4 giorni, no – stop, in un alternarsi di performances artistiche spesso diverse l’una dall’altra. Normalmente sono dotati di un’organizzazione perfetta che prevede anche sistemi di shuttle o addirittura battelli che dal centro città trasportano i partecipanti al luogo della festa.
Sulle spiagge si consumano di notte i rave più insonni, con dj set alimentati da instancabili generatori di corrente, mentre di giorno trovano spazio pieces teatrali o concerti acustici. Le acque dei laghi sembrano fatte apposta per i bagni notturni; traendo origine da falde sotterranee e non da ghiacciai, si scaldano infatti più rapidamente.
In questo periodo il festival più importante è sicuramente il Fusion, che, organizzato da Kulturkosmos, un’associazione “non profit”, compie oggi il suo undicesimo anno di vita. Situato in un ex aeroporto militare russo nel nord della Germania, questo festival richiama decine di migliaia di ragazzi, provenienti da tutto il continente. Come ogni anno l’inizio è fissato per fine giugno – quest’anno per il 29 – e la durata prevista è di 4 giorni. Il suo programma trasversale prevede numerose forme di espressione: dalla musica live ai dj set, dal teatro alle proiezioni di film, senza dimenticare esposizioni artistiche e discussioni.
Un ampio spazio è dedicato ai numerosi workshops, pensati per chi non vuole stare mai con le mani in mano. Di fianco agli stage, una sconfinata area è adibita al campeggio in cui, si può stare certi, la socializzazione diventa regola. I biglietti, che solitamente si esauriscono molto in fretta, possono comprendere tutto l’arco dei quattro giorni o solamente uno, e si acquistano on-line o direttamente in loco. Novantasei ore di sole, musica e tanta gente; tutti, come affermano gli organizzatori stessi, “che si battono per le libertà personali e che trovano il proprio modo di esprimersi, liberi da barriere e pregiudizi”.
Se una mattina di inizio luglio, quindi, accanto a un manager d’azienda e alla sua ventiquattrore, vedrete un gruppo di ragazzi prendere un battello e dirigersi chissà dove, non stupitevi, la loro meta è certamente qualche festival d’estate.